Brando Madonia nasce a Catania nel 1990. Figlio d’arte, respira sin dai primi vagiti l’atmosfera della musica grazie al padre, Luca Madonia, voce e frontman della nota band musicale “Denovo”.
Cresce assaporando le sonorità di una terra in costante evoluzione, entrando in contatto con tutte le più svariate sfaccettature dell’arte e della musica. Collabora a stretto contatto con il fratello, Mattia Madonia, con cui scrive buona parte dei brani che compone con la sua inseparabile “’Nzina”, la chitarra ricevuta in regalo dai genitori all’età di 12 anni.
Nel 2006 fonda la sua prima band, suonando cover di artisti internazionali e brani inediti in inglese. Dopo aver dato vita a diverse formazioni, nel 2012 insieme a due amici decide di creare la band “Bidiel”, dalle iniziali dei loro nomi, con cui prese parte all’edizione di Sanremo Giovani. Grazie a questa esperienza, Brando si affaccia al mondo musicale nazionale e, con i Bidiel, registra due album, misurandosi con un tour italiano e la partecipazione a numerosi festival.
La passione per la musica e l’arte del giovane Madonia ha sete di crescere e questo spinge il cantautore catanese prima a laurearsi al DAMS e, in un secondo momento, a specializzarsi in composizione di musiche per film a Roma.
Il percorso musicale intrapreso da Brando durante questi anni di studio trova espressione in un nuovo progetto discografico, per la prima volta da solista, già in fase di registrazione con l’etichetta discografica indipendente Narciso Records, fondata nel 2002 da Carmen Consoli (a’zzia).
Ma, adesso, conosciamolo meglio!
Ciao Brando, presentati ai nostri lettori.
«Ciao! Mi chiamo Brando Madonia, vengo da Catania, ho 29 anni e faccio il musicista.»
Come hai riconosciuto la musica nella tua vita?
«Avendo il padre musicista, sono cresciuto in mezzo alla musica.
Per me è stato normale avere strumenti a casa, andare ai live e sentire, quotidianamente, tanta musica.»
Chi sono i tuoi riferimenti musicali?
«Ascolto tanta musica, anche di generi molto diversi fra loro, ma per me i più grandi di tutti rimangono i Beatles.»
C’è qualche artista della nuova generazione che apprezzi particolarmente e con cui vorresti collaborare?
«Ci sono diversi artisti della nuova generazione interessanti. Difficile sceglierne uno.
In questo momento mi viene in mente Alberto Ferrari dei Verdena, ma non è della nuova generazione. Vale lo stesso?»
Ci racconteresti i tre momenti salienti della tua vita?
«Vi posso citare 3 concerti storici a cui ho assistito: Paul McCartney 2011, Red Hot Chili Peppers 2006, The Strokes 2011.»
Qual è l’aspetto della tua produzione musicale di cui vai più fiero e quale, invece, vorresti migliorare?
«Mi piace il fatto che sia nato tutto dal mio mini studio casalingo ‘’fai da te’’ e che sia diventato realtà grazie alla professionalità della Narciso Records. Per questo progetto ho avuto la fortuna di lavorare con persone stupende e preparatissime che mi hanno solamente arricchito.»
Come nascono le tue canzoni? Ti fai aiutare da qualcuno nella stesura dei testi?
«Ho sempre collaborato con mio fratello Mattia. Buttiamo giù idee, le mescoliamo, le lavoriamo o, a volte, le lasciamo nude e crude perché ci piacciono cosi.»
Quando senti, mentre scrivi, di aver raggiunto un risultato completo?
«Quando riascolto un brano a distanza di giorni e continua a piacermi.»
Come mai hai scelto come singolo di lancio proprio “I pesci non invecchiano mai”?
«Perché credo si sposi bene con il momento che stiamo vivendo.
Mi piace il fatto non ordinario di uscire con un ‘’lento’’ come primo singolo.»
Qual è il messaggio che vuoi comunicare?
«Mi piacerebbe raccontare storie, le mie storie e i miei pensieri tradotti in musica.»
In un’epoca dove la musica è liquida e si ragiona per singoli, come mai hai deciso di pubblicare un album?
«L’album è un prodotto importante, un risultato fisico di un lavoro. Ormai vale sempre meno purtroppo, ma mentalmente ancora mi regala gioie.»
Con quali aggettivi puoi definire l’album?
«Soddisfacente e colorato.»
Hai mai sentito il peso del tuo cognome?
«In realtà no. Ho sempre saputo che la strada del musicista è molto difficile, ma credo che lo siano tutte le strade. Bisogna dedicare tempo, passione e lavoro e questo vale per tutto.»
Un sassolino dalla scarpa che, magari, vorresti toglierti?
«Per il momento no, sono solo felice che sia uscito il mio primo singolo.»
Qual è il prossimo passo di Brando Madonia?
«Andare avanti il più possibile con questo progetto e sperare di farlo crescere con il tempo. Per me è un nuovo inizio, una nuova avventura che mi stimola e mi rende felice.»
Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.
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