Continua il nostro viaggio alla scoperta di nuovi talenti: dopo aver conosciuto Nòe, cantautrice siciliana, oggi vi segnaliamo l’intervista ad Osvaldo, giovane artista pugliese.
Infermiere nella vita quotidiana e musicista nel tempo libero, Osvaldo Greco è un giovane sognatore che si avvicina alla musica all’età di 10 anni e che, da allora, non riesce a farne più a meno. Vive ogni giorno con la sua chitarra, scrive canzoni travolgenti che raccontano momenti di vita vissuta, amori iniziati, finiti o mai nati e ama coinvolgere il suo pubblico.
Qualche settimana fa ha pubblicato il suo singolo “Marie“, “una canzone fresca, estiva, ma nello stesso tempo ricca di sfumature malinconiche“.
Oggi, invece, è impegnato nella realizzazione del nuovo singolo e del suo primo Ep.
Come di consueto, vi proponiamo l’intervista integrale. Buona lettura!
Osvaldo, chi sei e cosa fai nella vita? Parlaci un po’ di te.
«Sono un ragazzo che non sa vivere senza la chitarra, un cantautore che sogna, ad occhi aperti, la sua vita insieme alla musica.»
Quando hai capito che la musica sarebbe diventata un vero e proprio mestiere?
«Ancora non è un vero e proprio mestiere e, anche se lo dovesse diventare, mi piacerebbe affrontarlo come la cosa su cui continuo a giocarci da quando avevo 10 anni.»
Quali sono i tuoi hobby ed interessi al di là della musica?
«Nutro un forte interesse verso il campo medico e infermieristico, ed in particolare, verso l’area critica. Oltre ad essere un musicista, infatti, sono anche un infermiere. Adoro la fotografia e colleziono piccole scatole.»
Cosa ne pensi del panorama musicale odierno?
«Sono cresciuto ascoltando i Verdena, gli Afterhours, i Marlene Kuntz e tutti quei gruppi che, classificati come indie, non passavano in radio nemmeno nel programma notturno meno ascoltato. Oggi le cose sono cambiate e, finalmente, l’indie passa in radio. Si dice sia diventato “mainstream”, quindi è sicuramente un bel cambiamento e un punto a favore per le mie orecchie!»
Come nascono le tue canzoni? E che messaggio vogliono trasmettere?
«Nelle mie canzoni scrivo momenti di vita vissuta, amori che iniziano, che finiscono o che non inizieranno mai. Ciò che mi piace, è che ognuno ne possa prendere parte, facendole sue anche un secondo dopo averle ascoltate.»
Che rapporto hai con il tuo pubblico? E che tipo di pubblico è il tuo?
«Ormai è più di un un mese che il mio singolo “Marie” è stato pubblicato e ci sono tante persone che si sono aggiunte al mio pubblico.
È gente curiosa, che vuole sapere, ascoltare ed essere presente, a suo modo, nella mia vita. Cerco di avere il massimo rispetto per loro come se fossero i miei amici, anche perché un bel po’ lo sono già. Non smetterò mai di ringraziarli per il sostegno che mi stanno dando.»
Che differenze ci sono tra il cantare in studio ed esibirti live?
«Cantare in studio significa ascoltarsi, prendersi del tempo per lavorare sulla propria musica, provando a sperimentare, sbagliare e ricominciare.
È un lavoro molto intimo da condividere con poche persone.
Tutto cambia quando si canta live: lì non si può sbagliare. Ogni volta è un’emozione bellissima e quello che mi piace di più è creare un feeling con il pubblico che mi ascolta, cercando ogni volta di coinvolgerli nello spettacolo.»
Sappiamo che sei stato selezionato al Contest del Sei – Sud Est Indipendente Festival: ci puoi spiegare di cosa si tratta e che aspettative hai?
«Purtroppo il contest è stato annullato perché si è venuti a conoscenza che, alcune delle band selezionate, avessero truccato l’esito del concorso comprando like da Facebook. Non aggiungo altro!»
Parlaci del tuo nuovo singolo e dei tuoi progetti futuri.
«Il mio nuovo singolo si chiama Marie ed è uscito il 28 giugno per l’etichetta Urlo Records. Marie è una canzone fresca, estiva, ma nello stesso tempo si circonda di sfumature malinconiche.
Attualmente stiamo lavorando al prossimo singolo che uscirà dopo l’estate, insieme al mio primo EP. Per il momento, quindi, il mare lo vedrò ben poco!»
C’è un artista con cui ti piacerebbe collaborare?
«Ci sono tanti artisti con cui mi piacerebbe collaborare ma vorrei che, un giorno, Federico Zampaglione dei Tiromancino ascoltasse la mia musica. Ho molta stima di lui, sia per quello che ha prodotto nel corso degli anni, sia perché mi sta simpatico a pelle.»
Un sassolino dalla scarpa che ti sei tolto? O che vorresti toglierti?
«Al momento nessun sassolino nella scarpa. A volte ho pensato di avere grossi sassi da gettare, ma si sono sbriciolati col tempo, da soli.»
Perché la gente dovrebbe seguirti e sostenerti?
«Perché no? 🙂 »
Che consiglio daresti ai giovani che, come te, vorrebbero intraprendere questo percorso?
«Per me la musica è famiglia e condivisione. Il mio consiglio, quindi, è quello di scegliere le persone giuste per iniziare questo percorso e cercare di non abbandonarsi mai.»
Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.
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