Pillole di Musica Pop sbarca alla Milano Music Week esordendo nel primo luogo, che è anche il centro nevralgico di tutto l’evento: Torneria Tortona.
Il primo evento a cui abbiamo preso parte si chiama “Il calcolo dei diritti connessi“, presentato da Cristiana Tomei (Media Relations NUOVO IMAIE), con gli interventi di Maila Sansaini (Direttore generale del NUOVO IMAIE), Mariano Fiorito (Direttore generale SCF) e Alessandro Marconi (Direttore area tecnica NUOVO IMAIE).
Alessandro Marconi introduce cosa sia esattamente NUOVA IMAIE, il cui compito principale è la tutela alla ripartizione dei diritti in musica. In generale, ci spiega le 4 fasi di intervento per una corretta gestione della suddivisione:
– cpa (copia privata audio)
– equo compenso
– eventuali conguagli per revisioni (ricalcoli nel caso ci fossero degli errori)
– acconti su sistema di monitoraggio (sulla base dei dati delle emissioni radiofoniche, fornendo un acconto relativo all’anno precedente).
La ripartizione, spiega Fiorito, non è altro che l’unione di Diritti, Rendiconti (quello che si deve per playlist, emissioni radiofoniche e televisive) e Repertorio (scrivere correttamente chi ha partecipato alla canzone). Per quanto la musica sia un settore astratto, almeno per quanto riguarda la ripartizione, l’obiettivo è raggiungere il piú possibile una precisione analitica. (Esempio chiarificatore su cosa si intende per quota analitica: un canale mi ha trasmesso per un tot minuti, da questi ricavo una quota al secondo, che permette di calcolare in numeri la ripartizione). Tuttavia questo obiettivo non è facilmente raggiungibile, in primis per le diverse figure al centro dell’opera musicale che NUOVO IMAIE suddivide in 2 macro categorie: i primari (protagonista, cantante, gruppo, compositore) e i comprimari (gli artisti tecnici che hanno collaborato con lui). Per facilitare l’equa distribuzione, come regola generale a tutela dei principali protagonisti, si è deciso che al primario spetti la quota doppia rispetto ai comprimari. Di conseguenza, ai comprimari non può spettare oltre il 50% del prodotto. Grazie al grande lavoro svolto in questi anni, il mondo analitico in musica è cresciuto del 60% rispetto al passato. Tuttavia ci sono alcune zone o situazioni in cui il non analitico è ancora molto diffuso:
La domanda finale riguarda quali sarebbero gli strumenti pensati per un futuro migliore di NUOVO IMAIE. Mariano Fiorito e Maila Sansaini parlano di database condivisi, collaborazione fra media e, con tono provocatorio, il Direttore generale SCG, aggiunge come soluzione NUOVO IMAIE come distributrice centrale della musica.
Ma non c’è nemmeno tempo per pensare a quanto NUOVO IMAIE abbia lavorato per migliorare la burocrazia musicale, che dobbiamo già correre verso la prossima meta.
Pillole si sposta più veloce della luce e, dalla Torneria Tortona, tra metro e pendolari, giunge al Bar Mosso, dove si svolge a numero chiuso il “Fika con Olly“, presentato da Jody Cecchetto. Un incontro intimo con i fans, in cui l’artista dei giovani risponde alle domande dei suoi estimatori.
Dopo esserci gustati un ottimo caffè, ci immergiamo completamente in questa atmosfera amica, con Jody che legge tutte le domande fatte online dai fan di Olly. Si trattano varie tematiche, dai suoi primi approcci con la musica con gli ascolti ereditati dal padre (tra Mozart e U2), fino ad arrivare al conservatorio, e poi a Tiktok. Passando per tutti i momenti difficili della sua vita, dalla morte del nonno, al viaggio a Londra che ha vissuto come un abbandono della sua amata Genova. Ma ricorda anche quelli belli passati insieme alle figure più importanti della sua vita: mamma, papà, Tommaso Bordonaro e Jvli. Ripercorre l’euforia di Sanremo Giovani, in cui si è battezzato come professionista e poi l’approdo al Festival. Raccontandoci anche un simpatico aneddoto riguardo all’espressione “È festa”. Questa frase, infatti, è stata utilizzata per la prima volta da Olly con Jvli per indicargli di bere a goccia il vino nel giorno del suo compleanno. Il gioco, però, si è diffuso su tutti i partecipanti alla cena in osteria, tanto che, ammette, la serata è finita molto male (immaginiamo con tanto mal di stomaco). L’espressione è diventata iconica nella compagnia tanto che la riproporrà, salendo sul palco di Sanremo, come frase porta fortuna.
Ripercorre i concerti sold out nella sua Genova e altrove, raccontandoci l’aneddoto della scheda audio che si rompe nella seconda strofa di “Paranoia” e cantata poi a memoria da 300 persone. Questo evento inaspettato ha portato alla decisione di tenere la strofa a cappella in tutti i suoi concerti. Ci ricorda anche le nuove date del Fabrique (dove si lascia scappare Enrico Nigiotti come ospite quasi certo!).
Non mancano momenti di sano cazzeggio intorno alla parola “Fika” e all’ultima volta in cui avrebbe fatto l’amore, ma il giovane artista della scuola genovese dimostra tanto contenuto (così come nei suoi testi) quando parla della poeticità del mare d’inverno, del suo amore per Tenco e della sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.
La cosa che ci ha colpito maggiormente è la semplicità, la sua umiltà e la sua simpatia. Un ragazzo dai sani valori, che dopo aver fatto l’intervista, insiste a rimanere per leggere tutte le domande e per fare le foto con tutti i suoi fans, nonostante i tempi stringati.
Ma fatti al volo un selfie e un video con Olly e salutato Jody, per Pillole è già tempo di ripartire. Avete presente quando fate avanti e indietro con la macchina perchè avete lasciato il portafogli a casa? Ecco, noi ci siamo sentiti alla stessa maniera facendo retro front. Perchè la destinazione è nuovamente Torneria Tortona, in cui assistiamo al panel “Youtube per i songwriters“.
Con gli interventi di Matteo Fedeli (direttore generali Siae), Chiara Santoro (Head of scaled Markets and label relations, EMEA), Omar Ambrosi (Senior Customer Solutions Engineer) e Lyor Cohen (Global Head of Music), il tema principale del panel è come far aumentare le visual su Youtube e dare maggiore possibilità agli artisti italiani di emergere.
Chiara Santoro inizia ponendo l’accento su un dato molto rilevante: 1/4 della popolazione mondiale guarda almeno un video musicale su Youtube. Per poi lasciare la parola ad Omar Ambrosi, che introduce il concetto di content id, un sistema che monitora real-time tutti i video in fase di caricamento ed è in grado di riconoscere video, audio e melodia. In sostanza, il processo consiste in questo passaggio: i detentori dei diritti inviano i loro cataloghi di contenuti, Youtube genera un fingerprint e fa lo stesso con i contenuti degli utenti. I due fingerprints vengono comparati e applica la policy, monetizzando o demonetizzando il contenuto dell’utenza. Il risultato è che dei 6 miliardi dello scorso anno pagati all’industria musicale, il 30% è risultato del content id. Content id, inoltre, è in grado di verificare la melodia (cover unplugged) e associarla al creatore, remunerando i detentori dei diritti. Riprende la parola Chiara Santoro, che in poche pillole ci dà la ricetta perfetta su come fare un canale musicale:
Lyor Cohen interviene alla fine con un discorso bellissimo sull’umanità. Parlando della necessità di un nuovo sviluppo per gli autori e cantautori. Sottolineando come il nuovo mondo abbia sempre più bisogno di canzoni e cantautori al posto di armi o soldati. Facendoci tornare all’origine di tutto, al di là della diffusione o di Youtube. Ricordandoci quanto sia bello cantare una canzone tutti insieme. Youtube sta solo provando a diffondere la musica in varie parti del mondo attraverso controllo, business e interazioni.
Lui per primo ha amato la nostra musica e chiude citandoci un autore del calibro di Mogol.
Con ancora in testa “Il mio canto libero”, dobbiamo muoverci. Ci mettiamo cravatta e abito, perchè Pillole si sposta al Teatro Dei Filodrammatici, per il Podcast “Maschiacci“, condotto da Francesca Michielin.
L’ospite della nuova puntata è l’attrice e conduttrice televisiva e radiofonica Andrea Delogu. La puntata uscirà anche sulle piattaforme, pertanto non possiamo fare grandi spoiler, ma verranno trattate molteplici tematiche. Dalla dislessia dell’attrice, scoperta tardi, fino al premio come Cavaliere della Repubblica sia per la sua carriera che per il suo libro “Dove finiscono le parole”, in cui affronta il problema della dislessia, appunto. È una puntata dai contenuti molto delicati, legati sia alla vicinanza al 25 Novembre (giornata contro la violenza sulla donne), ma anche allo shock della tragedia di Giulia Cecchettin. Il mantra della puntata è “Da grandi privilegi derivano grandi responsabilità” e alla domanda” Per cosa lottano le donne?” Andrea Delogu risponde potentemente “Per essere libere, per non essere considerate di qualcuno”. L’attrice poi provoca la societá chiedendo al pubblico “se ci fosse una giornata intera senza uomini voi cosa fareste? Sareste più libere“.
I temi si sviluppano e si parla del suo tour teatrale “40 e sto”, dell’accettazione dei cambiamenti del corpo, del rapporto con gli haters, delle passate relazioni amorose, dell’amicizia e solidarietà con la collega Ema Stokholma e del rifiuto alla maternità.
Sul finale del podcast Francesca Michielin apre un tema molto affascinante e attualissimo, “Il maschilismo orecchiabile”, ovvero il sessismo nei testi delle canzoni. Infatti proprio questa settimana Cristiana Capotondi ha posto l’accento sui testi sessisti dei rapper e anche il Codacons avrebbe chiesto alle radio e alle emittenti di non trasmettere questa tipologia di contenuto. Francesca Michielin ha chiesto all’ospite un’opinione in merito, e “Larossa” ha spiegato come la musica sia solo il riflesso della società, non la sua causa.
Secondo Andrea Delogu, infatti, con la censura non si risolverebbe niente, anzi il tutto aumenterebbe solo il desiderio di rabbia e vendetta. E si chiude, come di consueto, con la domanda esistenziale di Maschiacci: “Andrea, tu per cosa lotti?“.
Risposta? Lo scoprirete presto!
Noi intanto andiamo a prenderci un gelato in Duomo, perchè domani ci aspetta un’altra giornata intensa. Buona Music Week!
Davide ” Letargo” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.
Davide ” Letargo” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.
Davide ” Letargo” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker.
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