Lunedì 18 Novembre, Milano si colora di note con l’inizio della Music Week 2024. La direzione è nuovamente assegnata, per la terza edizione di fila, a Nur Al Habash. Se l’anno scorso la relatrice era Francesca Michielin, quest’anno a svolgere questo compito è Venerus. Il tema fondante per l’edizione 2024 è “Il futuro è già qui“. Come ogni anno fra panel, interviste, workshop e concerti, l’obiettivo è la diffusione della musica su tutto il territorio milanese. Lo scorso anno la zona nevralgica era attorno a Torneria Tortona, per questa edizione il quartier generale è Parco Sempione, comprendente tutti i luoghi musicali che si diramano intorno alla sua area: da Dazi alla Triennale, passando per l’Arco della Pace e molte altre locations ancora.
Pillole di Musica Pop sarà presente da Lunedì a Mercoledì, per seguire gli eventi più interessanti riguardanti la musica italiana. Partendo proprio dal suo panel introduttivo.
L’inizio ufficiale è segnato dal suo convegno d’apertura, tenutosi al Teatro dell’Arte Triennale alle ore 16. Il saluto d’apertura è stato riservato a Tommaso Sacchi (Assessore alla cultura del comune di Milano) e gli interventi hanno visto protagonisti: Matteo Masini (dirigente dell’ufficio beni di consumo, ICE), Federica Tremolada (General Manager Europe Spotify), Enzo Mazza (Ceo Fimi), Paolo Franchini (Consigliere di gestione Siae), Carlo Parodi (Presidente Assomusica), Bruno Sconocchia (Presidente Assoconcerti), Andrea Micchichè (Presidente Nuovo Imaie). A moderare proprio la direttrice artistica della Music Week, Nur Al Habash.
Il tema del convegno riflette sulle prospettive per la musica italiana all’estero. Da quel Festival di Sanremo, con la vittoria dei Maneskin, difatti, sembra essere tornato l’interesse per la nostra penisola anche fuori dalle nostre linee territoriali.
Federica Tremolada, pone l’accento sui numeri della rinascita internazionale dell’Italia. Per puntare oltre i confini, bisogna inizialmente vedere come ci si comporta localmente. Nel 2023 l’80% dei brani presenti nella nostra top 50 erano di artisti italiani, che hanno composto spesso la top 10 interamente.
Più di 1200 artisti italiani hanno generato 10.000 euro di royalties, un numero che risulta triplicato rispetto al 2017. Mentre il numero di coloro che hanno generato 50.000 royalties è quadruplicato.
60 milioni di utenti ogni mese ascoltano contenuti italiani fuori dall’Italia. 20 milioni nell’ultimo anno hanno aggiunto una canzone o un artista italiano alla sua playlist. La consumazione estera di contenuti italiani è aumentata tra il 2019 e il 2024 del 160%. Un quarto degli utenti appartiene alla generazione Z, prevalentemente dagli Stati Uniti e dalla Germania.
Il 50% delle royalties del 2023 provenivano da ascoltatori esteri.
Parlando dello scorso festival di Sanremo, la playlist dedicata alla kermesse è stata la più ascoltata al mondo per la prima volta nella storia.
Enzo Mazza e Paolo Franchini aggiungono che la nostra musica è in continua evoluzione anche per variazione dei generi musicali: ballad, dance, trap, rap, rock, musica classica, R&B, urban e molti altri ancora.
Tuttavia è giusto fare dell’autocritica, dato che storicamente il mercato italiano è sempre stato, insieme a quello inglese e americano, tra i più fertili per originalità e proposte musicali. Questi numeri non rispettano ancora la creatività che nelle radici ci ha sempre caratterizzato. Viene chiesto un invito a lavorare ancora di più con una mentalità da artisti globali.
L’incasso estero nel 2023 è il più alto dal 2010, con guadagni pari a 31.6 milioni e con una crescita del 29,16% rispetto all’anno precedente (incentivati dai remix dance dei grandi classici, come quelli di Bob Sinclair e David Guetta, ma anche dai numerosi tour mondiali di successo dai Maneskin a Laura Pausini, passando per Marco Mengoni, Eros Ramazzotti, Zucchero, Il Volo, Andrea Bocelli e Mahmood). Questo deve essere un punto di partenza verso il futuro, e non un punto d’arrivo. Anche perché Andrea Miccichè sottolinea come il nostro guadagnare terreno sia dovuto ad una crisi mondiale della musica, con cali per tutti i paesi, escluso il Regno Unito e gli Stati Uniti.
Prendendo gli ascolti solo dei media tradizionali, noi da anni esportiamo nove e incassiamo uno, e questa stagnazione secondo i numeri di Nuovo Imaie continua a essere profonda.
Carlo Parodi ci porta sui palcoscenici. Dal 2017 Siae con Italia Music Export ha portato gruppi italiani emergenti a esibirsi su palchi esteri (con grande presenza italiana). L’importanza degli eventi, delle fiere internazionali da ospitare in Italia è fondamentale per diffondere sul territorio extra-penisola la nostra musica. Bruno Sconocchia, invece, va controcorrente non cantando troppo presto vittoria. I biglietti venduti per i concerti sono principalmente nazionali, mentre il numero dei fans stranieri che comprano biglietti di artisti italiani è irrisorio. Il costo della tournée mondiale è troppo elevato. Negli anni ’80 i tour non avevano scopi di lucro, al contrario servivano per promuovere i dischi. Mentre oggi i costi dei biglietti, per un tour estero, hanno prezzi assurdi per potersi omologare al mercato del 2024 ed è uno dei motivi principali del poco successo mondiale dei live della musica italiana.
Chiude il dibattito Matteo Masini, specificando l’importanza di doversi adeguare alla modernità che sta caratterizzando la musica negli ultimi anni. Cercando di entrare nel mercato globale attraverso un’attenzione maggiore alla promozione, ma anche alla diffusione sul territorio di concerti dal vivo riconosciuti a livello internazionale. Consapevoli che siamo in crescita, ma che abbiamo anche molto su cui lavorare.
Dopo una lunga coda per l’accredito, in compagnia di illustri colleghi del mondo della comunicazione, percorriamo per la seconda volta le scale del teatro e prendiamo posto per assistere a un evento storico per la musica italiana: l’ascolto in anteprima di 5 brani del nuovo album di Mina.
La presentazione del progetto “Gassa d’amante” inizia con una breve introduzione al concept amoroso del disco che paragona il nodo marinaro ai sentimenti che prova il nostro cuore, per poi passare all’ascolto della tracklist:
Buttalo via: scritto da Francesco Gabbani, è il singolo che ha anticipato l’album. Il videoclip vede una danza nell’acqua di Tommaso Stanzani, noto ballerino emerso da Amici. Si tratta del compromesso perfetto dei due mondi contenuti nel disco, quello elegante e quello graffiante. Si indaga sull’importanza di lasciare andare un sentimento appassito, in un crescendo che porta ad un assolo rock di chitarra nel bridge. 8.5
Non smetto di aspettarti: una delle firme più autorevoli del progetto, Fabio Concato (presente in sala) fa da sfondo alla voce molto spezzata e urlata dell’artista di Cremona. Una ballata jazz, sull’amore eterno che ci porta ad aspettare all’infinito. 7-
Dispersa: a firmare sono Samuele Cerri e Massimiliano Pani. La ballad rimane soft per gran parte della sua durata, per poi salire d’intensità nell’urlato del terzo ritornello. La struttura ben esprime il senso di dispersione causato dai sali e scendi emotivi dell’amore. 6
Amami e basta: il mondo testuale e sonoro di un altro autore emergente, Lumi, sorprende per sperimentazione. La strumentale rock-pop si sposa perfettamente con la vocalità potente di Mina, che cerca un amore in grado di trovare un suo senso anche al buio, come si amano gli sconosciuti o gli alberi di notte. 8-
Per dirti t’amo: con la firma di Roberto Casu, autore emergente di cui Mina ha ascoltato alcune registrazioni, è il pezzo più classico che abbiamo ascoltato. Strutturalmente è una ballad fatta e finita con al centro la tematica sentimentale. 6
L’amore vero: una dark ballad sul senso dell’amore. Con le firme di Matteo Mancini-Gianni Bindi è il pezzo più cinematografico del disco.
Non solo perchè fa parte della colonna sonora del nuovo film di Özpetek, ma anche per la sua pomposità. Perfetta per un’interpretazione orchestrale, dominano gli archi. 7
Ovviamente, per ogni grande uscita, si lascia qualcosa di inesplorato. Difatti l’album sarà composto da altre 4 canzoni, fra cui è presente un brano firmato da Elisa. Ecco i titoli dei brani ancora inediti:
L’anteprima di oggi è stato un ottimo modo per rappresentare l’aura di Mina. Da diva televisiva a trasformista, con i mille volti che le ha dato il designer Mauro Balletti. Da performer da palco ad artista misteriosa che si fa ascoltare solo attraverso i suoi progetti. Oltre ad essere stato un omaggio alla sua discografia che conta oltre 200 progetti discografici.
Passati per il solito via vai da atmosfera freak della metropolitana di Milano, superiamo la nebbia padana concludendo la nostra prima giornata dedicata alla Music week 2024.
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker.
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