La finalissima:
Sarah: “Touchè” e “Viole e violini” sono due inediti che ben riassumono il suo futuro nell’industria discografica: richiamo agli anni ’60, leggerezza, dolcezza e tanta ingenuità teenager. Questa potrebbe essere la formula vincente per essere una star della musica leggera. Un po’ scarica in “Disco” di Ditonellapiaga, ma recupera come performer sia in “Splendido splendente”, che in “Ma non tutta la vita”. Sbaragliando la concorrenza di Marisol e vincendo il programma. Sarah, come avevamo predetto, è stata un’outsider insidiosa, che alla fine ce l’ha fatta. 8
Rudy Zerbi: essendo ad Amici una sorta di guru musicale che basa i suoi giudizi sui risultati, non può che ricevere un voto sotto il 6. Perchè è vero, ha portato 2 ragazzi in finale, ma semplicemente perchè fin dall’inizio erano considerati dei papabili vincitori e non di certo perchè il percorso con Rudy li abbia fortificati e formati. La loro non vittoria si può considerare un fallimento per lui. 5
Lorella Cuccarini: magistrale. Non tanto per Mida, che molti davano tra i favoriti per arrivare in finale, ma per aver trasformato l’acerba Sarah in una pop-star che si è mangiata il palco del serale. Facendole fare una crescita artistica fuori dal comune, e dimostrando ancora una volta di essere la migliore dei 3 insegnanti della scuola. 9.5
Anna Pettinelli: non solo non raggiunge nemmeno la semifinale con i suoi ragazzi, ma vede Sarah (la ragazza più attaccata da lei) crescere e sollevare addirittura la coppa del programma. Grande smacco che non solo denota la sua incompetenza musicale, ma anche la sua testardaggine nel voler mantenere la propria opinione a discapito dell’ammettere la crescita di un talento. 4
Si conclude un’edizione di Amici molto sorprendente, soprattutto da quando è iniziato il serale. Big che si perdono per strada, outsider che raggiungono traguardi inattesi e continui cambi di pronostici. Alla fine il talent televisivo più conosciuto d’Italia ci lascia con tanti lati negativi, come l’eccessiva importanza che viene data ai numeri e la poca competenza musicale di alcuni professori. Oltre alla evidente mancanza di un talento cristallino, in grado di dominare l’edizione, come fu lo scorso anno Angelina Mango. Ma (soprattutto grazie alla finale) anche con alcuni spunti positivi, come la bella storia di Sarah, premiata al televoto. Il suo percorso ci insegna come non tutto sia per forza deciso, nemmeno in un talent pieno di dinamiche commerciali come Amici. E che il duro lavoro, la crescita, il talento e l’umiltà (pur mangiando bocconi amari) possano ancora vincere. Il serale non l’ha vinto il platino di “Rossofuoco” o la fanbase di Holden, ma la perseveranza e il sacrificio di Sarah. Questo finale poetico ci fa ben sperare per la prossima edizione. Ci auguriamo tanto ballo e tanto canto anche per il prossimo anno, sperando che la scuola (come fece nei suoi anni d’oro) possa di nuovo portare freschezza e novità al mercato nazionale, non adeguandosi alle mode, ma cercando di crearne delle nuove.