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Amici 2024, resoconto e pagelle della quarta puntata del serale
Amici 2024 serale quarta puntata

Amici 2024, resoconto e pagelle della quarta puntata del serale

Tra cambi di boccino insensati, eliminazioni rimandate e tante polemiche, si consuma anche la puntata del serale del 13 Aprile:

Prima manche
Petit: “Sweet home Chicago” che sa più di “Sweet home Naples” perchè il blues nell’interpretazione di Petit fa l’amore con il napoletano. Scelta rischiosa e che avrebbe aperto lo spiraglio per tante critiche, ma che alla fine dei conti ha valorizzato il bel timbro di Petit. 7.5
 
Mida: “Tití me preguntó“, Mida non esce da questa ostinazione latina nelle cover. Per l’ennesima volta, come la scorsa settimana, linguaggio elementare e dozzinale. Va anche fuori tempo, steccando sul cantato. Tanto tempo senza inediti, Mida ne risente. 4
 
Mida: la “Mediterranea” di Mida è un po’ deludente nel cantato. Bravo nello staging (che era al centro del giudizio), anche se in evidente imbarazzo di fronte alla sensualità di Francesca Tocca. Se questo era un guanto di sfida in cui valorizzarlo, per quanto spavaldo non ci è sembrato così comfort come sarebbe dovuto essere. 6
Amici 2024 serale quarta puntata

Holden: divertente e autoironico, ridacchiando sul palco. La “Mediterranea” di Holden è innocente e impacciata. Nello staging lui è un tronco, ma vocalmente è stato superiore a Mida. Con Francesca Tocca si sente troppo poco per lei, attratto, ma si vede che non ci crede veramente al ballo sensuale con la latina più sexy di Amici. 6

Ballottaggio:
Holden: “Solo stanotte” continua a non convincerci neanche al serale. Netta la somiglianza con un qualsiasi singolo di Lazza. Brano poco personale e anonimo. 5
 
Petit: ormai nel francese è navigato come dimostra la prima parte di “Une belle histoire“, firmato Le Big Bazar e Michel Fugain. Emozionante, su un sentimento comune alla sua età, la lontananza. 7-
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Seconda Manche
Sarah: “Training season” è la canzone del momento e non era assolutamente facile reggere il confronto con Dua Lipa. Ma la sua voce, lo diciamo da inizio serale, è la più internazionale di Amici. Nello staging non prova nemmeno a competere con la sensualità di Dua Lipa, preferendo un’interpretazione più sobria. Da questo punto di vista forse avrebbe potuto osare di più. 6.5
 
Holden: “Se piovesse il tuo nome” fa tornare Holden nella sua bolla. Tra struggimento e malinconia, disegna tutte le sfumature del brano di Elisa. Anche la scelta nella dizione di allungare le vocali alla fine delle parole del ritornello, si è rivelata vincente, dando maggiore pathos al tutto. 8-
 
Sarah e Mida: “Stardust” ha la fortuna di avere il migliore Mida possibile, che scrive come sa fare. Romantico e semplice. Sarah tira fuori una voce da Broadway, regalandoci un’esibizione degna di palchi ben più importanti del serale. I due hanno trovato un’insperata chimica, nonostante le diversità artistiche. 9-
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Ballottaggio:

Sarah: “Voilà” di Barbara Pravi, canalizza tutto il senso di inadeguatezza che Sarah aveva provato durante le puntate in settimana nel sentirsi inutile agli occhi degli altri. Quando uno sfogo entra nelle canzoni che si portano sul palco, si crea un’aura diversa che si percepisce e che tocca le corde più profonde del cuore. 9.5

 

Terza manche
Martina: “Texas hold’em” è un successo recente a cui era difficile approcciarsi. Ma la sua voce supera anche la prova country proveniente dall’ultimo album di Beyoncé “Cowboy Carter“. Sullo stare sul palco, invece, come ha detto giustamente Michele Bravi, si è un po’ persa in mezzo a tanti ballerini. 8+
 
Lil Jolie e Martina: “Nessun dolore” di Battisti è terra più di Lil Jolie che di Martina. Tanto che la lunga chioma mora fatica ad accompagnare Lil Jolie credibilmente. Il ritornello urlato cerca-applauso è risultato stucchevole, unito al fatto che sono due voci completamente diverse che non si sono amalgamate bene in duetto. 6-
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Ballottaggio:
Martina: presenta il nuovo singolo “Niente come te”, regalandoci il primo vero inedito del serale. Prosegue con una linea di coerenza rispetto al primo inedito. Una ballad romantica anni 2010, con un ritornello incisivo. Classica ed elegante, con molto lavoro da fare nel cercare maggiore originalità nel testo. 6.5
 
Lil Jolie: si immerge in “C’è tempo” di Ivano Fossati, dimostrando le sue grandi doti da interprete. Nel racconto si guarda dentro, si isola e riflette sulla vita raccontando i misteri del tempo, in particolare il tempo dell’amore. 9
 
Ballottaggio finale:
Lil Jolie: ancora storia della musica italiana per le cover di Lil Jolie. Con il maestro Sergio Endrigo e la dolorosa “Lontano dagli occhi”, Lil si valorizza. Carica e densa di mal d’amore, la canta come se avesse vent’anni di delusioni amorose alle spalle. Matura. 9+
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Petit: “Mammamì”. Napoletano, trap e urban. Insomma, piena comfort zone per Petit su un uptempo facilone. Ci saremmo aspettati maggiore coraggio. 6
 
Sarah: il brano da oscar di Billie Eilish, direttamente da Barbie, Sarah prosegue a cantare l’inadeguatezza di chi si sente inutile in questo mondo. “What I was made for?” forse è stata una domanda che in questi giorni si è fatta allo specchio. Nelle sue ultime due esibizioni si è denudata di ogni costruzione. Vulnerabile e reale. 9
 
Sarah: in Taylor version su “Cruel summer“. Ennesima hit internazionale recente su cui convince. Tira fuori una dolcezza  degna di una colonna sonora di Disney Channel e, al tempo stesso, un inaspettato flow nel rappato inglese e un ottimo controllo nella respirazione. Naviga i vari registri, dalle strofe serrate al ritornello pop, con una facilità che ci ha lasciato senza parole. Vibes Sixties in “Cuore”, dove ritorna malinconica, per poi optare sulla leggerezza e sull’ingenuità nel suo inedito “Touchè”. Il suo percorso è quello che ci ha maggiormente sorpreso nella scuola, è cresciuta vertiginosamente come si può vedere dall’ecletticità dimostrata in questo ballottaggio. 9-
 
Lil Jolie: “Because the night” la mette in difficoltà per la prima volta nella serata. Sia per la pronuncia inglese, sia perchè lo storico brano di Patti Smith avrebbe presupposto un’esibizione che la facesse staccare dall’asta. Se la carica nello staging è mancata, il graffiato della sua voce fa dimenticare quanto detto sopra. Solidifica la performance in “Black horse and the cherry tree” e nel suggestivo singolo “Follia” che consideriamo il più riuscito della sua discografia. 9-
 
 
 
Rudy Zerbi: pecca di supponenza, cedendo il boccino e perdendo la prima sfida. Riprende in mano le assegnazioni su Petit, tornando a farlo brillare nel cantautorato e nel francese. Risulta insopportabile per l’alto tasso di incoerenza nelle accuse che lancia a Lorella Cuccarini e per le continue provocazioni infantili ad Anna Pettinelli. 6+
 
Lorella Cuccarini: graffia nella prima manche, portando i suoi alla vittoria, nonostante qualche assegnazione discutibile a Mida che proprio non riesce a valorizzare nelle cover, ma recuperando con Sarah, giocando molto sul suo senso di inadeguatezza e sulla sua internazionalità. 6.5
 
Anna Pettinelli: non ha avuto gran modo di poter incidere nella gara, non avendo mai il boccino in mano. I brani son stati assegnati bene, ma in termini di risultati non hanno pagato. 6

Scritto da: Davide Gazzola

Davide ”Letargo” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.

Scritto da: Davide Gazzola

Davide ”Letargo” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.

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Davide ”Letargo” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker.

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