Dopo un lunghissimo percorso, anche Amici arriva nella sua fase finale. Con la giuria composta da Cristiano Malgioglio, Elena D’Amario e Amadeus inizia ufficialmente il serale:
Jacopo Sol: è il suo pane “You can leave your hat on“. La sua vocalità pop-rock regge il confronto con un colosso come Joe Cocker. Anche la messa in scena, nonostante una buona dose di timidezza, risulta sensuale e coerente al brano. 9
Luk3: riporta al serale, nonostante gli scarsi risultati del pomeridiano, il suo repertorio di cover latine. Su “DtMF” si aggancia a delle metafore fotografiche nelle barre che banalizzano ancora di più un’interpretazione anonima. 4
Antonia: perfetta tecnicamente l’esecuzione di “I will always love you“, riesce a fare un ponte perfetto su “Bang bang” dimostrando anche una certa sicurezza performativa. Ovviamente il guanto di sfida pendeva dalla sua parte, viste le doti naturali che possiede. Tuttavia il veloce passaggio da un brano emotivo a uno stilistico, ha dimostrato in lei non solo un’ottima flessibilità vocale, ma anche interpretativa. 9+
SenzaCri: magnetica in “I will always love you“, riesce a portare nel suo mondo dark-pop un pezzo difficilissimo, pur non avendo dalla sua l’estensione vocale dell’originale. Meno convincente in “Bang bang“, dove si lascia trascinare dal guanto di sfida che richiedeva flessibilità vocale, eseguendo molti manierismi che sono risultati troppo artificiali. 6
Luk3: impietoso il confronto con le capacità di un’interprete come Arisa. Tuttavia lo preferiamo leggermente in ballad emotive come “Meraviglioso amore mio”, rispetto ai pezzi commerciali. Questo perchè, nel suo vuoto artistico, quantomeno nei brani lenti prova a metterci sentimento, anche se ovviamente è il minimo sindacale. Il suo inedito “Parigi in motorino” ha il grande pregio d’essere molto radiofonico e anche il testo richiama degli storytelling molto funzionali. Racconta di una coppia in fuga in una città con un mezzo a due ruote, strizzando l’occhio tematicamente a “50 special” dei Lùnapop. 5
Vybes: ce la mette tutta, non riscrivendo (in maniera rispettosa) su “Sally”. Ci mette sentimento, prova a cantare cogliendo qualche sfumatura di un brano doloroso, ma ricco di speranza come quello di Vasco Rossi. È un’esibizione non eccezionale, ma si vede che c’è stato lo studio della canzone ed è stato fatto un ottimo lavoro nel tentativo di non sfigurare. 6-
Nicolò: lo tradisce nella parte iniziale l’emozione con qualche imprecisione a cui non siamo abituati. Ma le fa dimenticare immediatamente perchè l’agilità che ha nel crescendo di “Sweet dreams” è da talento puro. Può spaziare da un brano cantautorale a uno synth pop con una facilità che lo rende già un professionista. 8.5
Trigno: poteva tentare un esordio migliore rispetto a “Quanto ti vorrei”. Nel pezzo di Chiello escono tutte le sue fragilità vocali. Calante, senza controllo e con molti problemi di respirazione, non trova appigli interpretativi per oscurare tutti i suoi difetti. 5
Chiamamifaro: apprezzabile l’esordio con il pianoforte. Ma la sua esibizione di “Million reasons” è molto fredda. Difetto di forma che abbiamo trovato spesso ad Angelica, nelle ballad spesso manca di sentimento che, invece, emerge maggiormente nel romanticismo di brani più spensierati. 5.5
Trigno: dopo lo scricchiolante primo brano, si riprende immediatamente su “16 Marzo”. Le canzoni che gli danno l’aura da malinconico romantico sono i suoi cavalli di battaglia. Se sul brano di Chiello sono emersi solo difetti, questo di Achille Lauro valorizza la sua timbrica, il suo graffiato e la sua intensità. 7
Jacopo Sol: uno dei brani di svolta del cantautorato italiano, “Mi sono innamorato di te” di Luigi Tenco. L’amore non più interpretato da metafore auliche e sognanti, ma vissuto nella sua struggente normalità, tanto che si parla di innamoramento come tentativo di fuga dalla noia quotidiana. Pur non avendo la stessa malinconia di Luigi Tenco, Jacopo Sol (in un terreno non suo) riesce a non sfigurare appoggiandosi sulla sua voce. 6
Nicolò: nel guanto di sfida contro Jacopo Sol sfrutta il pianoforte, e azzecca interpretativamente l’esibizione. Doloroso, pensieroso e a tratti sconsolato, riesce a rendere perfettamente un sentimento intriso d’oscurità, essendo l’ultimo tentativo per uscire dalla monotonia esistenziale. 9
Nicolò e Trigno: si amalgamano molto bene in “Overdose d’amore”. Nonostante il gap vocale non indifferente, Trigno graffia e Nicolò pulisce fra assoli e virtuosismi. Riescono a tirare fuori l’esibizione della serata, aiutati dalla grande rivisitazione di Salmo che dona ulteriore freschezza a un brano già immenso. 10
Vybes: l’unica maniera per reggere il confronto con Fabrizio De Andrè era cambiare completamente un suo brano. Da fatto di cronaca letto sul giornale, “La canzone di Marinella” diventa un testo di denuncia contro uno stupro accompagnato da un conseguente femminicidio. Dell’originale mantiene la sua essenza sociale e il suo ritornello. Parlare di cover sarebbe molto generoso, dato che è stata cambiata la struttura, la metrica, il testo e anche le linee melodiche. Resta un buon tributo al senso generale della ballata di Faber. 6+
Vybes: presenta l’inedito “Chiedere aiuto” che, ironia della sorte, è la migliore esibizione da quando è allievo della scuola. Intenso, preciso e coraggioso nel parlare delle difficoltà di formazione: l’ansia, i problemi economici, le difficoltà familiari e il tentato suicidio. Un percorso di crescita dentro la depressione che l’ha portato a diventare uomo e, in quanto tale, non ha paura di chiedere aiuto. 9
Rudy Zerbi: fastidioso televisivamente con i suoi dispetti da bambino dell’asilo, al serale brillerà perchè i suoi commenti incompetenti saranno ridotti al minimo in favore di quelli della giuria. Ha una squadra molto competitiva e la fa rendere al meglio con le assegnazioni in piena comfort zone. 6
Lorella Cuccarini: elegante e sportiva, riesce a far ben figurare gli allievi anche nei guanti di sfida. Esce vincitrice dall’impresa di salvare immeritatamente Luk3 dall’eliminazione. 6
Anna Pettinelli: combattente e agguerrita, riesce a vincere la sua battaglia contro Rudy Zerbi per quanto riguarda Nicolò. Mette in mostra Trigno con 2 esibizioni buone su 3 e non perde nessun allievo. Rispetto agli anni precedenti si tratta di un ottimo esordio. 7
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker.
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