Nuova puntata del serale d’Amici. Tra drammi amorosi, guanti di sfida e discussioni, si arriva a un’eliminazione nel canto:
Antonia: sfacciata e con la perenne sensazione che le venga semplice tutto su “I feel good“. Sceglie la strada d’eseguire il brano di Ferrer in maniera molto più alleggerita rispetto all’originale ferocia nell’ironia della critica alla discriminazione. 9+
Nicolò: il serale lo ha trasformato anche a livello performativo. Si muove con sicurezza, ma soprattutto smuove il costrutto dei brani “I feel good” e “La pelle nera”, effettuando delle variazioni in grado di dare dei momenti di pura esplosione vocale. Riesce a valorizzare la sua voce anche quando il brano sembra non permetterglielo a pieno, dimostrando molta intelligenza artistica. 9
Nicolò: non lo spaventa nemmeno Elton John e “Rocket man“. Esprime al meglio il sentirsi fuori posto dal mondo, con la sua vocalità internazionale che, in questi lenti piano-voce, pesca moltissimo dal repertorio pop-soul. 8.5
Trigno: sfodera il suo graffiato che è sempre più intenso. Facilitato da una bellissima ballad come “Baciami adesso”, riesce a far esplodere il ritornello con una strofa interamente parlata, colorando di diverse sensazioni una canzone d’amore, che alterna romanticismo e malinconia. 8
Nicolò: presenta il suo inedito “Cuore bucato”, rimanendo coerente con il mondo proposto nelle cover. Si parla di un amore non corrisposto, il pezzo è malinconico. Emerge molto la sensibilità di Nicolò, per quanto non si tratti di una proposta rivoluzionaria nemmeno nell’ambito ballad. 8-
Trigno: dimostra un’ottima scrittura nel descrivere quanto possa essere tossico un amore in “100 sigarette”. Un rapporto che porta all’annullamento delle passioni e degli impegni in favore di un amore disfunzionale che si disperde nel fumo di molte sigarette. 8
Antonia: non era semplice confrontarsi con l’iconica “Is this love” di Bob Marley. Contamina con l’R&B un brano reggae, ma non riesce a pieno ad indovinare l’interpretazione, non riportando il concetto di leggerezza nel descrivere gli effetti dell’amore. 6.5
Jacopo Sol: nonostante sia tecnicamente nel giardino rock di comfort con “Heroes“, il confronto con David Bowie non è mai pari. Riesce lo stesso ad esprimere le sensazioni dell’ultimo romantico, con una richiesta all’amata di non andarsene anche se il mondo intorno si sta sgretolando. 6.5
Luk3: operazione incomprensibile quella di riscrivere le barre in napoletano su un pezzo latino come ” Todo de ti“. Il grave errore è legato anche al tentativo di aggiungere una coreografia pseudo-ballata, in cui palesemente Luk3 non ha fluidità e ritmo per essere un performer. L’esibizione è un agglomerato di scelte senza senso, e il risultato è ovviamente mediocre. 3-
Chiamamifaro: anche lei presenta l’inedito “Leone” e la rappresenta a pieno. Velatamente romantica, è una canzone solo dalla ritmica leggera, dato che riesce a descrivere tutte le insicurezze di una giovane nata sotto il segno del Leone. 7-
SenzaCri: si sta esibendo molto poco e se il suo slot viene occupato da “These boots are made for walkin’” risulta difficile per Cristiana emergere. La sua introspezione e l’eccessivo struggimento vengono contenuti, ma si nota con quanto sforzo lo stia facendo. La grinta e il trasporto dell’originale non li abbiamo ritrovati nella sua interpretazione. Continuiamo a pensare che abbia delle potenzialità che, però, emergono solo nelle ballad. 5.5
Antonia e Jacopo Sol: duettano su “Creep” e sono perfetti insieme. Il senso di inadeguatezza e debolezza viene espresso da entrambe le voci. La disperazione del graffio di Jacopo e la fragilità data dalla delicatezza vocale di Antonia. L’esibizione viene fortificata dagli sguardi dei due, che rimangono di fronte per tutta la durata della canzone. 10
Luk3: presenta “Roma lo sa” che, pur non essendo brillante dal punto di vista autoriale, è più apprezzabile rispetto ai singoli di consumo che ha proposto in precedenza. Uno storytelling di un amore ambientato nella capitale. 6-
SenzaCri: canta “La grande muraglia”, cercando di manifestare le sue sonorità elettroniche unite all’impronta dark dei suoi testi. Ma l’inedito porta alla luce altre sue carenze, come la gestione della respirazione, la brutta articolazione delle parole e la troppa vicinanza a mondi già conosciuti, come quello di Madame. 5-
Trigno: dimostra a tutti la sua crescita nella tecnica vocale, non sfigurando per nulla su un brano degli Oasis. “Don’t look back in anger“, pur non essendo dello stesso valore dell’originale, è ben eseguita, aiutato dal suo timbro che per particolarità è il migliore della scuola: sporco, rotto e intenso. La sua parte urban da bad-boy viene fuori nel brano di Frah Quintale, sottolineando invece le sue capacità da intrattenitore. 7-
Luk3: canta di nuovo in napoletano, questa volta “L’urdemo vase” di Rocco Hunt. Ma per reggere un testo così schietto e crudele nei confronti dell’amore, è ancora troppo acerbo e lo si è percepito nella sua interpretazione didascalica. Troppo teatrale e stucchevole, invece, nelle barre riscritte su “Twistin’the night away“. 4-
Rudy Zerbi: sempre saccente e fastidioso con le sue battute e i dispetti nei confronti dei colleghi. Continua a valorizzare i suoi artisti, senza però farli sperimentare su altro. Il rischio di far fare sempre le stesse esibizioni potrebbe essere influente nelle fasi più avanzate della gara, dove un Trigno o un Nicolò potranno godere di maggiore rispetto per la varietà portata in campo, ma al momento la soluzione sembra funzionare. 6
Lorella Cuccarini: male nelle assegnazioni di Luk3, soprattutto quella della seconda manche dove è risultato inaccettabile. Rimane con una sola allieva, SenzaCri, che tra l’altro non sta brillando a causa dei brani dati in questo serale. 5
Anna Pettinelli: la migliore tra i professori nella fase serale. Trigno, pur andando al ballottaggio, risulta in crescita continua, con il rischio di farlo diventare un outsider pericoloso per i grandi favoriti. Non fa mai under-performare Nicolò, anzi lo pone di fronte ad icone come Elton John e James Brown e lo eleva a favorito per la categoria. 7
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker.
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