Dopo aver conosciuto i Daudia, oggi vi presentiamo Benedetta Tirri, giovane cantautrice irpina.
Classe 1998, Benedetta Tirri nasce a Solofra e instaura, con la musica, una sintonia immediata. Coltiva questa passione da auto-didatta e scopre, grazie ad un orecchio speciale, di riuscire a creare musica senza averla mai studiata. Tempo, sacrifici e dedizione portano Benedetta a confrontarsi con melodie inedite cui poi aggiungeva, per dare forma completa al lavoro, frasi annotate sul diario.
Per due anni frequenta una scuola di canto ad Avellino, che la porta ad essere parte di un coro polifonico come mezzo soprano. Entra, poi, nella sua vita il pianoforte che, in origine, porta la reinterpretazione di cover, che esegue da bendata, e questo suscita l’interesse degli artisti con cui va a confrontarsi. Ciò le porta visibilità e coraggio: esordisce da indipendente producendo “Ora Silenzio”, dedicato al nonno scomparso. A Febbraio 2020 incontra il produttore Alessandro Cecconi di Meltina Records che resta colpito dalla sua forte sensibilità, capace di scatenare una scrittura semplice e lineare, ma diretta e profonda. Insieme stanno lavorando al primo Ep che oltre, alla canzone d’esordio “Ora silenzio” (alla quale stanno dando una nuova veste), conterrà inediti pop.
Continuate la lettura se volete conoscerla meglio!
Ciao Benedetta, presentati ai nostri lettori.
«Mi chiamo Benedetta Tirri, ho 22 anni e sono una giovane cantautrice irpina.»
Come hai riconosciuto la musica nella tua vita?
«La musica fa parte di me da sempre, è difficile da spiegare. Ricordo che, all’età di 4 anni, mi regalarono una piccola tastiera e io la stringevo a me come se fosse una bambola.»
Quali sono le canzoni dei tuoi ricordi, quelle che hanno segnato la tua crescita artistica?
«Sono davvero tante. Non basterebbe una vita per ricordarle tutte, ma posso citarne alcune, come Rondine di Mango, Better Sweet Simphony dei The Verve, Un senso di Vasco Rossi.
Amo particolarmente la musica italiana cantautorale e la musica pop inglese. Adoro artisti internazionali come i Coldplay, Avril Lavigne, mentre tra gli italiani Ermal Meta.»
Quando hai scoperto la tua abilità nella composizione?
«Scrivere musica mi ha sempre fatto star bene con me stessa, forse per questo ho iniziato quando ero piccola. Raccogliere in un quaderno i miei primi testi, le melodie, era il mio modo di entrare in un’altra dimensione, di vivere la magia della musica.»
Ti ricordi il titolo della prima canzone che hai scritto?
«Si intitolava “Sogno” e parlava della pace nel mondo, avevo 8 anni.
In verità ne scrivevo moltissime e, oggi, sfogliare i quaderni con i miei primi testi è sempre un’emozione e un buon modo per sorridere. Sicuramente già avevo le idee molto chiare.»
Uno dei brani che ti rappresenta meglio, forse, è “Piccola creatura”. Cosa significa per te?
«”Piccola creatura” è un brano a cui sono davvero molto legata, un testo profondo e sentito. Racconta un viaggio tra due innamorati, sostenuto dalla forza dell’amore. Riascoltarlo mi regala sempre grandi emozioni.»
È ormai passato qualche mese dall’uscita di “Io amo l’estate”. Ora, a mente fredda, qual è l’aspetto di cui sei maggiormente orgogliosa?
«Il progetto è stato portato avanti durante il periodo di quarantena, con i pochissimi mezzi a disposizione, e ho incontrato non poche difficoltà durante la produzione. Superarle e terminare l’opera è stato un traguardo di cui sono molto entusiasta. Trovare 15000 visualizzazioni su YouTube in poche settimane è stata una grande soddisfazione.»
Il brano è un inno alla bella stagione, alla spensieratezza, ma anche un ricordo nostalgico della persona con cui abbiamo condiviso un pezzo della nostra vita. Quanto c’è di autobiografico nel singolo?
«”Io amo l’estate” non è stato impostato come un brano autobiografico, ma rispecchia quello che un po’ tutti ricordano dell’estate, quegli amori estivi che restano nel cuore di tutti.
Ovviamente fa riaffiorare i ricordi più belli anche in me.»
Qual è stato l’incipit che ha dato il via al lavoro?
«”Ora silenzio” è il brano che ha segnato l’inizio della mia crescita musicale ed è stato scritto dopo la morte di mio nonno, per aver ricordo di lui.
Grazie alla Meltina Records, una piccola e coraggiosa etichetta umbra guidata da Alessandro Cecconi, che ha riposto la sua fiducia in me, il brano è stato elaborato e adattato alla mia visione e dal 5 Agosto è disponibile su tutti i digital store.
Alessandro è davvero un grande professionista e sono molto felice di poter lavorare al suo fianco.»
Sappiamo che, oggi, sei impegnata nella realizzazione del tuo Ep, in uscita tra la fine del 2020 e gli inizi del 2021: ci puoi anticipare qualcosa?
«Sì, stiamo lavorando alla realizzazione di un Ep e abbiamo dei nuovi brani in produzione.
La linea melodica e l’arrangiamento della prossima produzione è già definita. Sicuramente ci saranno molte novità interessanti su questo fronte.»
Lasciaci un’immagine che vorresti venisse subito in mente a chi pensa a Benedetta Tirri.
«Una ragazza seduta al pianoforte con un quaderno, una penna e tanti sogni all’orizzonte.»
Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.
Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.
Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.
© 2024 Pillole di Musica Pop.
Designed by CriLab.Design