Un ritorno alle origini per ThaSup e Mara Sattei, che celebrano la loro infanzia, vissuta nella stessa casa, nel joint album “Casa Gospel”.
Rispettabile il tentativo di creare un concept album, traendo ispirazione dalla cultura musicale americana. Il tentativo di ibridare l’urban a generi molto distanti, come il gospel, il blues, il rockabilly, l’hip hop e il pop tropicale riesce a metà. Se Post Malone e Jelly Roll sono riusciti a trovare la formula perfetta portando al successo il country elettronico, la stessa cosa non possiamo dire per il gospel-urban di Mara Sattei E ThaSup. L’Ep ci lascia alcuni spunti interessanti, sia a livello sonoro che testuale, ma anche molte perplessità:
Egli è il re: un’intro che mescola più generi. Si inizia rispettando il titolo, con un coro gospel, per poi passare al pop elettronico e arrivare al finale tropipop per celebrare il potere di Dio, che tutto decide e tutto smuove. 6
Posto mio: la sensazione di sentirsi soli anche nella collettività, soprattutto nella transizione fra infanzia e adolescenza. Mara Sattei e ThaSup esprimono questo in un brano pop, ben amalgamato con i cori soul, che ci incitano a suon di “passerà”. 6.5
Bless su bless: ancora cori gospel sullo sfondo, questa volta inseriti un po’ a forza in un pezzo urban che sputa sentenze sull’umanità. La cattiveria delle persone, l’invidia e l’indifferenza, un giorno, verranno punite perchè altro non sono che tasselli di un piano più grande che porterà al giorno del giudizio. 5-
Back to back: poco riuscito il tentativo di dare atmosfere blues e rockabilly a un brano prettamente elettronico, che parla del potere della musica, arte in grado di salvare le persone dalla solitudine. 5
Come polvere: brano urban con percussioni e suoni metallici, in cui al centro c’è di nuovo la solitudine che, questa volta, viene affievolita dal ricongiungimento con la natura, grazie a una corsa sotto la pioggia. 5
So che ci sei: ballad al pianoforte, molto profonda, in cui finalmente viene dato valore all’essere umano descritto in maniera pessimistica per gran parte del disco. Si sottolinea la grande potenza di un amore fraterno, in grado di essere presente anche nelle profondità del mare, nel buio della notte e negli angoli più remoti dell’universo. 7+
One king: alternative urban, su una traccia hip-hop anni 90. È un tentativo di celebrare il genere rap americano. Il nucleo del testo valorizza la forza di chi non si fa comandare dai poteri forti, dai governi o da qualsiasi altra persona che cerca di esercitare un potere oppressivo. Il “One king” diventa ogni persona capace di essere libera, combattendo contro qualsiasi coercizione. 6
Occhi miei: altro pezzo urban che chiude il disco, parlando di legami che non si riescono a nascondere nei riflessi degli occhi. È un tentativo di alleggerire il pessimismo espresso sulla natura umana, trovando ancora del valore nei rapporti sinceri e nelle emozioni che si nascondono dentro gli occhi lucidi. 5.5
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker.
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