Dopo aver conosciuto Maninni (cliccate qui per rileggere l’intervista), oggi vi presentiamo Giovanni Arichetta, in arte Giovari, giovane cantautore torinese, oggi in rotazione radiofonica con il nuovo singolo “Senza barriere”.
Giovanni Arichetta, in arte Giovari, è un cantautore torinese di origini reggine, arrivato tra i finalisti del Festival di Castrocaro 2019 e recentemente notato dall’etichetta toscana Musicantiere, che ha deciso di iniziare una collaborazione con lui.
Il primo frutto di questa partnership è “Senza barriere”, singolo con cui Giovari si ripresenta al pubblico: i suoi singoli precedenti infatti erano stati pubblicati sotto il suo nome di battesimo. Si tratta di una ballata per chitarra e pianoforte, che invita ad “armarsi di pensieri positivi e di buone azioni” per abbattere le barriere che ci circondano. Conoscetelo meglio nella nostra intervista!
«Ciao a tutti, sono Giovanni Arichetta in arte Giovari, sono nato a Reggio Calabria, ma vivo da sempre a Torino. Ho 26 anni, studio al Politecnico di Torino per conseguire la laurea magistrale in Ingegneria Gestionale, ma sono un cantautore ed inseguo un sogno: vivere di musica.»
«Ho cominciato a studiare chitarra nel 2011, nella specializzazione Fingerpicking. Suonavo parecchi brani strumentali e ho collaborato anche con un gruppo di 7 chitarre, i ”Woodboxes”, dove riarrangiavamo brani famosi in chiave strumentale. Con la mia prima grande delusione d’amore ho deciso di scrivere le mie emozioni e, così, ho composto la mia prima canzone.»
«Ho avuto tanti periodi della mia vita caratterizzati da diversi generi musicali. Ma sicuramente ci sono dei nomi che mi hanno sempre accompagnato e in parte anche formato. Per esempio Jovanotti, Lucio Battisti, Tiziano Ferro: con loro ho capito che le parole hanno un significato e un peso, e a volte un concetto all’apparenza banale può diventare poesia. I Mumford and Sons, Coldplay e Muse mi hanno fatto capire quale energia ogni artista dovrebbe mettere sul palco. Infine ammiro Ed Sheeran, Cesare Cremonini, Alex Britti che riescono a tenere un concerto con un solo strumento.»
«La musica cambia con il passare degli anni, assorbendo tutto quello che la circonda. Adesso è più accessibile a tutti ed essendo più influenzata riesce anche ad unire diversi generi in uno solo. La distinzione tra generi è sempre meno evidente, motivo per cui sono emersi nuovi stili e nuove tendenze. A livello di ascolti, il pop è diventato meno commerciale ed è un genere, che a differenza di qualche anno fa, non prende tutte le fasce d’età. I più giovani preferiscono generi meno impegnativi, anche se il pop resta comunque un genere imprescindibile.»
«Sì, è vero. È stata una bellissima esperienza che mi ha fatto crescere molto.
Quando affronti sfide del genere incontri sempre persone più o meno pronte e preparate di te e questo è estremamente formativo perché spinge a migliorarti sempre. Credo che poi i criteri di scelta siano tanti,e non solo basati solo sulla preparazione tecnica, ma anche scenografica, caratteriale e così via. Mi sentivo pronto ma non è bastato. Ma non essere passato mi ha dato una spinta maggiore per migliorarmi.»
«Assolutamente si. È importantissimo mettersi in gioco e buttarsi in ogni situazione.
Non c’è nulla da perdere, anzi è solo guadagno in termini di esperienza. Poi in questi ambienti c’è sempre gente preparatissima a giudicarti, quindi impari e cresci.»
«Sta piacendo molto. La gente che lo ascolta riesce a trovare un pensiero intimo e personale, che può appartenere ad ognuno di noi. Molte volte, nella nostra vita, affrontiamo situazioni difficili in cui la scelta più semplice è quella di demordere. Ma si vince solo andando avanti.»
«Beh, c’è molto in effetti. Sono tutte emozioni e valori che un artista affronta quotidianamente. Non è un percorso semplice, ma fatto di molte critiche e poche soddisfazioni, molte delusioni e tanta propositività. Solamente un grande coraggio e una grande forza di volontà ci tengono in piedi, anche quando tutto sembra non funzionare. Ogni artista compie sempre un grande atto di fede confidando nei propri sogni.»
«Le barriere possono essere sia fisiche che non. Mentre quelle fisiche sembrano essere, all’apparenza, le più facili da abbattere, quelle intangibili sono un grande muro dove spesso i desideri e le ambizioni si fermano. Molte volte siamo noi stessi, con i nostri atteggiamenti, a porre un freno ai sogni di molte persone. Magari criticando continuamente, o giudicando senza conoscere, o solamente non aiutando gli atri per via del nostro egoismo o gelosia. Questo spesso uccide i buoni propositi di una persona, che riesce a farsi opprimere dalla convinzione che, in realtà, non tutto sia possibile. Ma bisogna essere sempre più forti di tutto e tutti.»
«Il percorso è lo stesso in realtà. Vivere di musica e tentare di portare un messaggio con le proprie canzoni. Far sì che le persone possano rivedersi nelle proprie parole o melodie. Allo stesso tempo, riuscire a cogliere ogni opportunità e trasformarla in un’occasione. Perché la fortuna fa sempre la sua parte. Ad affrontare tutto questo ora c’è un artista diverso, cresciuto, con ancora più ambizione e consapevolezza per ciò che vuole essere e trasmettere. Un nuovo modo di approcciarsi alla musica, non fatto solo di ispirazioni e momenti, ma anche di costanza e ragionamento.»
«Musicantiere mi sta aiutando molto, sia dal punto di vista mentale, che da quello musicale. Nonostante le difficoltà riusciamo a lavorare con la “produzione a distanza”: ci teniamo sempre in contatto, confrontandoci sui nuovi brani, sui nuovi arrangiamenti, su nuove idee, su cosa può fare la differenza.Tentare di costruire attorno alla canzone e all’artista un vestito perfetto, senza snaturare sé stessi e senza mai abbandonare la passione per la musica.»
«Stiamo aspettando che tutto torni alla normalità. Penso che non cambierà molto a livello musicale. I live sono puro ossigeno per un artista, perché vive di emozioni e vibrazioni che riceve cantando dal vivo. Ma, allo stesso tempo, è fondamentale anche per il pubblico, perché nei concerti vive la musica nella sua forma più vera. Qui un artista riesce ad esprimersi totalmente e con il pubblico si avverte un’energia ed un’emozione che difficilmente riesci ad avere con un ascolto in cuffia.»
«Sto lavorando molto su me stesso, per diventare sempre più competente dal punto di vista musicale e per perfezionarmi dal punto di vista dell’equilibrio e della forma. Vorrei riuscire a vivere di musica e per fare questo ci vuole una grande dedizione, costanza ed una passione senza eguali.»
«Sto lavorando a tanti nuovi singoli ed a fine primavera sentirete qualcosa di nuovo.»
Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.
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