Dopo aver conosciuto Matteo Arpe (cliccate qui per rileggere l’intervista), oggi vi presentiamo Paolo Loggia, giovane cantautore siciliano, oggi in rotazione radiofonica con il nuovo singolo “Ti aspetto qui”.
Trasferitosi a Roma all’età di 18 anni, fin da piccolo mostra interesse per la musica e in particolare per il canto. Dopo aver maturato e collezionato diverse esperienze artistiche: dai musical , alle serate live, all’ animazione nei villaggi turistici, ed esperienze televisive che gli hanno permesso di essere apprezzato e conosciuto, arriva in lancio il suo primo singolo dal titolo Tutto a posto.
Oggi è in rotazione radiofonica con il nuovo singolo “Ti aspetto qui”, uscito lo scorso 18 Dicembre.
Ciao Paolo, presentati ai nostri lettori.
«Sono Paolo loggia, ho 29 anni, sono siciliano e ho una grande passione: la musica.»
Come e quando ti sei avvicinato alla musica?
«Fin da piccolo. Mia mamma mi racconta che, oltre a ballare e a recitare, canticchiavo “Sei Bellissima” ad ogni singolo ospite che veniva a farci visita. Ero molto entusiasta e, tutt’ora, pure i miei parenti me lo ricordano.»
Quando hai scoperto la tua abilità nella scrittura dei testi? E qual è stata la prima canzone che hai scritto?
«In realtà sono sempre stato un interprete. In passato ho scritto non necessariamente per trasformare le parole in musica, ma per dare sfogo alle mie paure, alle mie giornate, ai miei pensieri più reconditi. Gli anni dell’università sono stati importanti per me.
La prima canzone fu “Le farfalle”, che scrissi insieme al mio amico Leonardo per “I Gasati”, un gruppo musicale che formammo a 12 anni.»
Quando senti, mentre scrivi, di aver raggiunto un risultato completo?
«Non sento mai di averlo raggiunto, per mia natura sono molto autocritico. Però credo sia già un grande risultato quando la musica esprime ciò che voglio dire e far arrivare. Nell’ultimo singolo, che vede anche la mia firma, ho avuto la possibilità di confrontarmi e lavorare con dei professionisti, che mi hanno aiutato molto a sviluppare ciò che avevo scritto. C’è un lavoro dietro non indifferente.»
Quale tra le voci della musica italiana vorresti interpretasse un tuo pezzo?
«Ne basterebbe una qualsiasi per rendermi felice, sarebbe una grandissima emozione. Comunque ho sempre adorato la voce di Giorgia ed Elisa.»
Tre canzoni che, invece, avresti voluto scrivere tu.
«Infiniti. Sono davvero molti i brani che avrei voluto scrivere e, magari, cantare.»
Di tutta la musica che ascolti quali sono le tracce che ti hanno ispirato di più?
«Tutta la musica che ho ascoltato, e tutt’ora ascolto, ha sicuramente influito, ma non ci sono delle tracce particolari che mi hanno ispirato.»
Dove sta la magia in un canzone?
«La magia di una canzone sta nel trasportarti emotivamente ovunque: è come una macchina del tempo, che ti fa rivivere delle emozioni.»
Una canzone che ascolti particolarmente in questo periodo?
«Se devo essere sincero, anche se posso risultare egoista, in questo periodo sto ascoltando con tanto orgoglio la mia “ Ti aspetto qui”.»
Parlaci del tuo nuovo singolo “Ti aspetto qui”, com’è nata l’idea della sua creazione e produzione? E che riscontro sta avendo col pubblico?
«”Ti aspetto qui” è un brano che nasce per puro caso, da una mia semplice improvvisazione. Insieme a Giulio Iozzi, che suonava il pianoforte, stavamo ancora lavorando su “Tutto a posto”. L’idea nasce dal voler sviluppare un testo che avevo scritto e grazie all’aiuto dei miei collaboratori siamo riusciti a portarlo a termine.
Il singolo è uscito il 18 Dicembre su tutti i digital store, distribuito dalla Cdf Records ma è entrato in rotazione radiofonica solo l’8 Gennaio, insieme al video che si può trovare sulla mia pagina ufficiale di Youtube.
Il brano sta ricevendo molti consensi ed è trasmesso in top 30 su Radio Margherita e su Radio Due indie. Questo per me è un grande traguardo, oltre ai numerosi messaggi che sto ricevendo di moltissime persone che si sono emozionate ascoltandolo.»
“C’è chi ha paura di cadere e chi invece sa volare”: quali sono le tue paure più grandi?
«La paura di ammalarmi, morire, lasciare le persone che amo e ricadere negli attacchi di panico. Ma, per fortuna, ho capito che non vale la pena avere timore, e che la vita è troppo bella per alimentare i pensieri negativi. A volte dimentichiamo il vero senso della vita, l’essenzialità della piccole cose, dell’amore che regna e che ci spinge ad andare avanti. Credo che abbandonarsi alla felicità sia la cosa più bella che possa esistere, oltre che a migliorarci la qualità delle giornate.»
E i sogni nel cassetto che potrebbero farti spiccare il volo?
«Riuscire a guardare negli occhi tante persone che, come me, cantano le mie canzoni, emozionarmi insieme a loro, e fare tanti concerti in giro per il mondo. Era un sogno no?»
Con quali aggettivi puoi definire il tuo singolo?
«Genuino, semplice, empatico, profondo, speranzoso, ascensionale.»
Come ti immagini tra qualche anno?
«Preferisco guardare il presente.»
Lasciaci un’immagine che vorresti venisse subito in mente a chi pensa a Paolo Loggia.
«Credo che l’immagine che possa associarsi meglio a me sia quella di assoluta libertà dell’essere, una libertà che va oltre l’ inimmaginabile confine, contornato dalla bellezza del vivere la vita nell’amore per il mondo.»
Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.
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