Classe 1976, Alessandro Orlando Graziano è un musicista e cantautore romano che, nel 1999, si avvicina al mondo della musica, pubblicando l’album di esordio “Nella valle della distrazione”.
Nel corso del tempo inizia diverse collaborazioni con Diana Tejera, Carla Boni, Gianni Maroccolo e Antonella Ruggiero e nel 2015 incide l’album “Onironautica” un lavoro interamente registrato con l’ausilio di tastiere vintage. Dopo i numerosi concerti live, oggi è tornato in scena con “Voyages Extraordinaires”, un doppio album con live, inediti ed ospiti particolari, come Sandra Milo e Ivan Cattaneo.
Come di consueto vi proponiamo l’intervista integrale. Buona lettura!
Ciao Alessandro, presentati ai nostri lettori.
«Sono un ragazzo che ha sempre alternato l’amore per l’arte visuale a quello per la canzone. Tra disegno e sequenza di note non ho mai trovato, infatti, particolari differenze. La musica che propongo è molto visiva.
Dal mio esordio ho lavorato come autore per grandi artiste e ho pubblicato 6 album.»
Come e quando ti sei avvicinato alla musica?
«Da bambino ho studiato pianoforte, ma la voce l’ho scoperta a 16 anni, quando per gioco, e quasi contemporaneamente, iniziai a cantare in un coro polifonico ed in una band rock di coetanei.»
Quando hai iniziato a scrivere canzoni?
«È avvenuto tutto naturalmente, fino a quando mi sono chiesto “Cosa vorrei cantare? Esiste questa cosa? Allora la creo apposta”.»
Ti ricordi il titolo della prima canzone che hai scritto?
«Si intitolava “Il canto delle api”. Molto new age.»
È finita in un cassetto, in un cestino o l’hai incisa?
«Fu incisa da Stefano Pais, un mio amico cantautore. Spero che questo non gli abbia rovinato la carriera.»
Quando hai capito che fare il cantautore poteva essere un lavoro concreto per te?
«Quando con i diritti del mio primo album “Nella valle della distrazione” ho potuto vivere alcuni mesi negli U.S.A. e spendere tutto. C’erano ancora le Twin Towers!»
Oggi come definiresti la tua musica?
«Qualcosa di bello da ascoltare in un viaggio in macchina o in treno.»
Si dice che ogni canzone scritta sia come un figlio, ma fino qual è la canzone di cui vai più fiero?
«Amo molto una canzone dell’ultimo album. Si intitola “Entro Mercoledì”.»
Oggi esce il tuo album “Voyages Extraordinaires”: ci spieghi com’è nato e che messaggio vuole trasmettere?
«È un omaggio alla vita in ogni sfumatura, un doppio lavoro con un live e degli inediti. Si tratta di un album con ospiti particolari, da Sandra Milo ad Ivan Cattaneo.»
Cosa ti aspetti da questo doppio album?
«È un buon mezzo destinato a chi non mi conosce. Se qualcuno avrà la curiosità di farlo, potrà ascoltarlo e scoprire lati nascosti della mia personalità.»
E poi? Ci sarà un tour?
«Sicuramente. Ci stiamo lavorando!»
Cosa consiglieresti ad un giovane che vorrebbe fare l’autore?
«Di conoscere la storia della nostra canzone, di ascoltare tutto e di sapere, in anticipo, cosa non dire in un testo.»
Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.
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