Dopo aver conosciuto Ubaldo di Leva (cliccate qui per rileggere l’intervista), oggi vi presentiamo i Daudia, duo di cantautori e musicisti composto da Davide Maiale e Claudia Pasquariello.
Classe 1992, Davide Maiale è pianista, cantante, compositore, arrangiatore e polistrumentista,
specializzato in “Composizione di musica da film” presso il Conservatorio Statale “Nicola
Sala” di Benevento, con una laurea in Economia e Management delle
imprese internazionali.
Classe 1990, Claudia Pasquariello è cantante, cantautrice, studia e suona la chitarra, scrive
melodie e testi e ha conseguito una Laurea in giurisprudenza presso l’Università degli studi di
Napoli “Federico II”.
Nell’Aprile 2017 volano in Gran Bretagna, ottenendo 4 sì a “X Factor Uk”.
Nel Settembre 2017 conquistano i cuori della Romania, prendendo parte al talent tv “X
Factor Romania” e qualificandosi fino alle semifinali.
Nel Febbraio 2018 esordiscono in ambito discografico in veste di cantautori, pubblicando il
loro primo singolo dal titolo “Back and forth (No more)”, con il quale iniziano subito un tour
promozionale che tocca le tv nazionali in Romania.
Nel Giugno 2018 lanciano il secondo singolo dal titolo “Un altro giorno” e partecipano al concorso “Area Sanremo 2018”, vincendolo e ottenendo l’accesso alle selezioni di “Sanremo Giovani”.
Da Marzo ad Ottobre 2019 sono impegnati in live tour in Romania e nelle piazze italiane.
Nel Novembre 2019 sono tra i 63 finalisti di “Area Sanremo 2019” con il brano “Scorpione”,
che esce ufficialmente su tutte le piattaforme digitali il 30 dello stesso mese, totalizzando
migliaia di views e ascolti su YouTube e Spotify.
Durante il periodo di quarantena, pubblicano il singolo “Via d’uscita” e i loro video live vengono condivisi da artisti del panorama musicale statunitense ed internazionale (Dirty
Loops, Alesso).
A fine Giugno pubblicano su tutti i digital stores il nuovo singolo dal titolo “Ciao amore
mio”, dedica d’amore che presenta una caratteristica diversa dagli altri brani, prevedendo la voce solista di Davide.
A Luglio pubblicano sui social video di cover riarrangiate in modo personale ed originale,
ottenendo nei primi giorni milioni di visualizzazioni in tutto il mondo. La loro cover acustica
di “Jerusalema” viene notata dagli artisti Master Kg e Nomcebo (autori della canzone) che la condividono sulle proprie pagine, scatenando una reazione a catena virale.
È prevista quest’anno l’uscita dell’album di debutto, interamente autoprodotto e cantautorale, dallo stile pop/indie-pop e dalla caratteristica identificativa dell’intreccio di voci e delle armonizzazioni.
Continuate la lettura se volete conoscerli meglio!
Ciao ragazzi, presentatevi ai nostri lettori.
«Noi siamo i Daudia, un duo italiano di cantautori e musicisti.
L’acronimo deriva dalla crasi dei nostri nomi (Davide e Claudia) ed il nostro stile è incentrato su un sound che spazia dal pop al dream-pop e che valorizza le armonizzazioni.»
Com’è nato il progetto Daudia?
«È nato quasi per caso: ci siamo conosciuti ad un evento musicale e la sintonia è stata immediata. Non avevamo mai suonato e cantato insieme, ma da quel momento in poi non ne abbiamo più potuto fare a meno. Abbiamo intrapreso questo percorso senza pretese, ma con tanta ambizione e voglia di portare avanti un progetto originale e diverso dal solito.»
Sappiamo che, fin da subito, avete partecipato ad alcuni talent stranieri, come “X Factor Romania” e “X Factor UK”. Come mai avete scelto di puntare proprio sul mercato estero?
«Entrambi ci sentiamo legati a sonorità internazionali dovute al nostro background ed abbiamo esordito sui social nel 2017, pubblicando cover di brani stranieri. In questo modo, abbiamo attirato l’attenzione di alcuni talent scout, che ci hanno chiesto di partecipare ai casting di “X Factor UK” a Londra e Liverpool. Per noi il Regno Unito rappresentava un sogno: confrontarsi con talenti simili è stata l’esperienza formativa più importante in assoluto. Poi è arrivato “X Factor Romania”: la Romania è un Paese dove la musica internazionale è protagonista e in quel contesto ci siamo sentiti pienamente a nostro agio. Abbiamo raggiunto le semifinali con grande soddisfazione.»
Cosa cambia rispetto all’Italia?
«Secondo il nostro punto di vista, tutto. Soprattutto in UK, dove non importa chi sei e da dove vieni. Se hai talento e qualcosa da dire, in qualche modo vai avanti e hai piena possibilità di farti conoscere. Noi abbiamo avuto l’opportunità di essere ascoltati da Simon Cowell, una cosa che non capita tutti i giorni, e abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con lui per scegliere i brani più adatti a noi.
Non avremmo mai potuto immaginare nulla di simile!»
A proposito di cambiamenti, cosa è successo nel tempo intercorso tra la pubblicazione di “Back and forth (No more)” e “Ciao amore mio“?
«“Back and forth”, il nostro primo singolo, è stato scritto e pubblicato proprio nel periodo in cui eravamo maggiormente orientati al mercato internazionale. Per questo abbiamo scelto di iniziare con un testo in inglese. Nel frattempo, però, abbiamo iniziato a pubblicare diversi singoli in italiano, alcuni dei quali hanno raggiunto anche traguardi importanti (Area Sanremo, Sanremo Giovani, ecc.).»
A cosa dobbiamo il cambio di registro linguistico?
«Il cambio di registro linguistico è dovuto anche al volerci esprimere appieno con i nostri testi.
Spesso il testo di una canzone viene messo in secondo piano, invece per noi conta tantissimo.
Ogni canzone racconta una storia, vissuta da altri o da noi, che vogliamo condividere con chi ci ascolta. Nella nostra lingua madre riusciamo a farlo in modo più naturale.»
Quali sono le tematiche che, oggi, vi stanno più a cuore?
«Ogni storia per noi ha la sua importanza. Di solito scriviamo di vicende che ci hanno colpito o emozionato particolarmente. Non c’è un tema a cui teniamo di più, ma, sicuramente, le storie più sofferte e commoventi sono quelle che ci regalano maggiore ispirazione.»
A Giugno avete pubblicato “Ciao amore mio”, il vostro nuovo singolo: come è nata l’idea della sua creazione e produzione? E che riscontro sta avendo col pubblico?
«“Ciao amore mio” è un brano scritto da Davide per me, quindi è l’unico in cui la mia voce e il mio apporto musicale non sono presenti (risponde Claudia). Lo ha scritto di nascosto per farmi una sorpresa, ma quando l’ho ascoltato ho pensato che fosse perfetto per la pubblicazione, nonostante uscisse un po’ fuori dai nostri soliti canoni. È stato apprezzato anche dai nostri fans, perché è autobiografico e, soprattutto, molto diverso dagli altri brani che abbiamo pubblicato in questi anni!»
Un mese dopo è arrivato il grande successo di “Jerusalema”, la video cover che ha fatto impazzire il web. Vi aspettavate un risultato del genere?
«Non ci aspettavamo assolutamente questo successo!
La canzone ci piaceva e abbiamo deciso di farne una cover dalle sonorità acustiche, inserendo strumenti che, nella versione originale, non ci sono. Dieci minuti dopo averla postata, siamo stati contattati da Master Kg e Nomcebo, che si sono complimentati con noi e l’hanno repostata sui loro social. Da lì in poi, siamo stati condivisi in tutto il mondo, raggiungendo circa 10 milioni di visualizzazioni.»
Come state gestendo questa fase di visibilità mediatica?
«Cerchiamo di rispondere a tutte le mail e i messaggi, ma è difficile!
È stato fantastico essere ospiti TV in Sudafrica e Kenya e rilasciare interviste radiofoniche per emittenti nazionali sudafricane. Hanno scritto di noi in Francia, Australia, Spagna, USA ed è stata un’emozione indescrivibile. Noi amiamo girare il mondo con la nostra musica ed ora, che a causa del Covid-19 questa possibilità è limitata, lo stiamo facendo via Skype e social media.
Il risultato è comunque soddisfacente!»
In base alla vostra esperienza personale, credete che il web abbia un peso mediatico più incisivo rispetto al talent show?
«In un talent show puoi essere fortunato o meno. In pochi minuti devi dimostrare di meritare un posto nella competizione e la scelta sbagliata di un brano può compromettere la tua partecipazione. È un meccanismo un po’ più spietato.
Sui social o sul web, invece, hai modo e tempo di costruire il tuo progetto e mostrarlo a chi ti segue, sperimentando varie vesti e testando la forza di un video o di una canzone in modo immediato. L’ideale sarebbe fare entrambe le cose perché, al di là del peso mediatico, il talent ti tempra e ti sottopone ad una sfida più competitiva sul campo.»
Oggi siete impegnati nella realizzazione del vostro primo album di inediti: cosa dobbiamo aspettarci da questo lavoro? Potete anticiparci qualcosa?
«Sarà una raccolta di brani in italiano, scritti dalla nostra partecipazione a Sanremo Giovani 2018 fino ad oggi. In questo periodo abbiamo avuto modo di sperimentare molto, sia nella scrittura dei testi, che nella scelta delle sonorità. L’album, però, chiuderà un ciclo: a partire dai prossimi singoli ci sarà un cambio netto di rotta. Stiamo già pensando al prossimo obiettivo!»
Lasciateci un’immagine che vorreste venisse subito in mente a chi pensa a Daudia.
«La nostra caratteristica è l’unione: ci piacerebbe che,chiunque immaginasse una coppia molto unita nella vita e nel lavoro, pensasse a noi!»
Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.
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