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Artisti Emergenti

Intervista esclusiva a Gianfranco Torrisi per il nuovo singolo “Let Go”
Intervista Gianfranco Torrisi

Intervista esclusiva a Gianfranco Torrisi per il nuovo singolo “Let Go”

Dopo aver conosciuto Gianluca Amore (cliccate qui per rileggere l’intervista), torna all’interno del blog Gianfranco Torrisi, in rotazione radiofonica con il nuovo singolo “Let Go”. Conoscetelo meglio nella nostra intervista!

Gianfranco Torrisi nasce a Orange, in Australia, il 7 Luglio del 1989, ma si trasferisce con la famiglia in Sicilia all’età di 3 anni. Sin da piccolo è sempre stato attratto dalla musica e, in particolare, dal suono della chitarra. Spinto dalla curiosità e dalla passione, inizia a studiare lo strumento all’età di 13 anni: in pochi anni forma i primi gruppi e incomincia a suonare nei locali della provincia.

 

Da lì ha inizio un cammino fatto di tante esperienze musicali su territorio nazionale e internazionale. Prosegue anche gli studi musicali in Conservatorio, laureandosi con il massimo dei voti in chitarra jazz al ConservatorioCorelli” di Messina. Ciò lo porta ad approfondire il linguaggio jazzistico, in ambito sia compositivo, che d’improvvisazione.

Fin da subito la curiosità lo spinge a creare musica propria, componendo dapprima brani strumentali, mentre il canto è qualcosa che arriva dopo, e inizia a sperimentare scrivendo i primi brani chitarra e voce per se stesso.

 

La prima formazione in cui ricopre il ruolo di chitarrista/cantante è la band Blacktop Overdrive Experience, un trio di estrazione hard rock nato nel 2014, di cui è anche autore dei testi e compositore della musica.

Oltre alla formazione in band, parallelamente si dedica alla scrittura di brani chitarra e voce da solista, inizialmente per se stesso, senza pubblicarli o eseguirli in pubblico, ma nel frattempo, nel 2024, partecipa a un contest per artisti emergenti chiamato “Palco Aperto”, ideato dal cantautore Ermal Meta.

 

Tramite il contest è selezionato per aprire il concerto di Ermal Meta nella tappa del “Buona Fortuna tour” presso l’Anfiteatro Falcone e Borsellino di Zafferana Etnea (CT) il 24 Agosto 2024, esibendosi da solista (chitarra e voce) ed eseguendo brani originali mai proposti prima dal vivo. Questa esperienza è servita da grande stimolo e gli ha fatto capire che ciò che sta scrivendo ha un valore e può funzionare, facendogli acquisire una maggiore passione e consapevolezza di sé e di ciò che vuole fare. Dunque la decisione di registrare e iniziare a pubblicare i propri lavori da cantautore a tutti gli effetti.

La scelta dei testi in lingua inglese è del tutto naturale, essendo madrelingua inglese, ed è in perfetta sintonia con il genere musicale da lui proposto, caratterizzato da sonorità pop-rock internazionali.

 

Le sue influenze musicali spaziano tra blues, rock, hard rock, pop, jazz, e cita, fra gli artisti di riferimento, The Beatles, Jimi Hendrix, Queen, Tom Petty, Elton John, Extreme, Paolo Nutini, Richie Kotzen, Beck, Lucio Dalla.

Gianfranco, attualmente, sta lavorando alla realizzazione del primo EP da solista.

Ciao Gianfranco e ben ritrovato. Qualche mese fa ci siamo lasciati con l’open act di Ermal Meta. Cosa è successo in questi mesi?

«Ciao Rosaria, per me è un grande piacere. Grazie per questo spazio!
Dal periodo estivo ad ora ci sono stati un bel po’ di cambiamenti, personali, dentro e fuori dalla musica, e direi che l’esperienza dell’open act di Ermal Meta mi ha stimolato parecchio: mi ha aiutato a capire che ciò che sto scrivendo, magari, ha un valore e può funzionare, facendomi acquisire una maggiore passione e consapevolezza di me e di ciò che voglio fare. Quindi ho fatto il passo di registrare ed iniziare a pubblicare la mia musica da “songwriter”.»

 

A proposito di questo, il 20 Febbraio sei tornato in scena con “Let Go”, il tuo nuovo singolo: come sta andando? Qual è il messaggio che vuoi comunicare?

«Direi che la promozione sta andando molto bene, il brano sta piacendo e sto ricevendo bei consensi tra recensioni ed interviste. “Let Go” vuole trasmettere un messaggio di speranza e positività, invitando a credere in sé stessi e a proteggere i propri sogni, nonostante le sfide della vita.»

 

Com’è nata la canzone? Ti sei fatto aiutare da qualcuno nella stesura del testo?

«Ho composto interamente io la musica e il testo, curandone l’arrangiamento e registrando tutti gli strumenti nel mio home studio, ad eccezione del groove di batteria, che è stato inserito da Carlo Longo di Nuevarte Studio, a cui ho affidato anche il Master.


La canzone nasce in maniera molto naturale ed estemporanea: prima è arrivato il giro d’accordi con l’arpeggio di chitarra, di conseguenza, improvvisando su quel giro, è arrivata la melodia, mentre per ultimo è arrivato il testo. L’ispirazione per la scrittura del testo è arrivata dalla sonorità o dalle “vibes” trasmesse dal giro armonico e dalla melodia: stavo attraversando un periodo un po’ antipatico a causa di alcune porte chiuse in faccia, dunque mi è venuto quasi istintivo parlare di qualcosa come i propri obiettivi o sogni, quasi come un “urlo liberatorio” o un atto di autostima.
»

Come mai la scelta della lingua inglese?

«Sono per metà australiano e parlo l’inglese perfettamente, come se fossi madrelingua. L’ho praticato sin da piccolo e ho sempre ascoltato musica straniera più che italiana. Mi viene naturale scrivere e cantare in inglese: tutto ciò è in perfetta sintonia con il genere che propongo, che, appunto, ha un sapore pop-rock più internazionale.»

 

Come ci anticipavi, un brano di speranza, che esorta a credere in sé stessi e a proteggere i propri sogni, nonostante le difficoltà della vita. Quali sono i sogni che custodisci, ancora, nel cassetto?

«Arrivare alle persone, portare in giro la mia musica suonando il più possibile, e vivere felice facendo ciò che più mi piace.

 

Finchè ho a che fare con la musica io starò bene e, in un modo o nell’altro, lei continuerà sempre a far parte della mia vita.»

 

Possiamo dire che anche le riprese del video, incentrate in un campo incolto, hanno contribuito a tramutare in immagini ciò che avevi scritto in versi? Ovvero un senso di freschezza e libertà…

«Sì esattamente, era quello che volevo trasmettere, e quel luogo così aperto è risultato perfetto.»

Intervista Gianfranco Torrisi
A proposito del video, lodevole il fatto di esser rimasto ancorato al tuo territorio e di averlo fatto diventare parte integrante dello storytelling. Scelta che perseguirai anche in futuro?

«Dipenderà da ciò che scrivo, da ciò che vorrò rappresentare in immagini e se ancora non mi sarò trasferito in un’altra città o nazione!»

 

Qual è l’aspetto della tua produzione musicale di cui vai più fiero? E quale, invece, vorresti migliorare?

«C’è sempre da migliorare: cercherò di curare ancor più l’aspetto vocale e gli arrangiamenti. Sono fiero del fatto che scrivo ciò che sento senza artifici, con onestà, e che mi stia mettendo in gioco da solista, cosa non facile per me.»

 

Quando senti, mentre scrivi, di aver raggiunto un risultato completo?

«Quando ciò che canto e suono non sembra una forzatura ed inizia a scorrere fluidamente. Allora mi sento soddisfatto e dico “Ok, potrebbe funzionare”.»

Intervista Gianfranco Torrisi
In un’epoca dove la musica è liquida e si ragiona per singoli, come intendi procedere nei prossimi mesi? Farai uscire un album?

«Diciamo che, da questo punto di vista, bisogna stare un po’ al passo coi tempi! Quindi, probabilmente, pubblicherò uno/due singoli, oppure direttamente un EP. Album intero no, è presto ancora.»

 

Per ricollegarci un po’ alla prima domanda e al modo in cui ti abbiamo conosciuto, l’estate è quasi alle porte: stai valutando un nuovo open act?

«Mi sono iscritto ad un paio di cosine, ma non anticipo niente. Si vedrà!
Se dovessero spuntare delle possibilità per candidarsi a degli open act ci proverò senz’altro.
»

 

C’è la possibilità, invece, di ascoltarti in un live tutto tuo?

«Ancora nulla in programma purtroppo, anche se mi piacerebbe tantissimo ed è uno dei miei prossimi obiettivi.»

 

Ci racconteresti i tre momenti salienti della tua vita?

«1) la mia prima volta al Namm Show di Los Angeles (esperienza surreale); 

2) la registrazione del primo disco col mio gruppo (momento importante per me);
3) il mio Open Act per il concerto di Ermal Meta.
»

Intervista Gianfranco Torrisi

Scritto da: Rosaria Vecchio

Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.

Scritto da: Rosaria Vecchio

Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.

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