Artisti Emergenti

Intervista esclusiva a thatYounGod per il nuovo singolo “da manicomio (cause i want u)”
Intervista thatYounGod

Intervista esclusiva a thatYounGod per il nuovo singolo “da manicomio (cause i want u)”

Dopo aver conosciuto Sonofortunato (cliccate qui per rileggere l’intervista), oggi vi presentiamo thatYounGod, in rotazione radiofonica con il nuovo singolo “da manicomio (cause i want u)”. Conoscetelo meglio nella nostra intervista!

 

Massimo Polverari è un artista classe 2003 originario delle Marche.

 

Produce, scrive, mixa e masterizza i brani in prima persona, così da potersi prendere una grande libertà artistica. Nasce, infatti, come beatmaker e, dopo anni di esperienza da autodidatta, inizia a pubblicare le sue prime produzioni su Youtube, creandosi una fetta di pubblico interessata ai suoi lavori, ambiente in cui nascerà anche thatYounGod, nome d’arte fortemente influenzato dai producer emergenti negli anni 2016-2018.

 

Successivamente decide di unire voce e produzione per creare brani originali.

 

Nel 2018 esce “Sangue” con Naive, il suo primissimo brano in catalogo Spotify.

Negli anni la crescita artistica lo porta a pubblicare brani sempre più interessanti e qualitativamente superiori come “Fragili”, caratterizzato da un ritornello potente grazie anche alla la voce messa sempre in primo piano, accompagnata da ukulele, chitarra, cori, vari archi e batteria.

 

Questa crescita ha portato su thatYounGod l’interesse dell’artista emergente Elteep, con cui il 17 Gennaio ha pubblicato “da manicomio (cause i want u)”, un brano romantico, malinconico e introspettivo.

Ciao Massimo, presentati ai nostri lettori.

«Ciao, sono Massimo Polverari, un ragazzo delle Marche. 

Sono un produttore autodidatta da circa 9 anni e, dal 2018, ho iniziato a fondere la mia passione per il canto, coltivata dall’inizio delle scuole elementari. Dopo circa due anni di pratica, in cui ho formato i primi brani completi di beat e voce, ho provato a pubblicare il mio primo singolo su Spotify in collaborazione con Naive, un artista che seguivo da diverso tempo.

Negli anni ho provato a far coesistere diverse contaminazioni e stili, da un album all’altro fino agli ultimi singoli come “vivo  (se resti)”, “fragili”, “angelo” o  “da manicomio (cause i want u)”, in cui esprimo un mood particolarmente sentimentale e malinconico. Ma non escludo che, in futuro, potrei cambiare ancora vibes.»

 

Da dove deriva thatYounGod, il tuo nome d’arte?

«Il mio nome d’arte deriva da un periodo in cui ho conosciuto vari producer, che provavano ad emergere pubblicando, come me, vari beats su YouTube.

Avendo la necessità di trovare un nickname per la pubblicazione dei beats, ma non avendone concretamente uno, ho iniziato un brain-storming su Discord insieme ad altri producer, basandoci sui nickname “di moda” in quel periodo: pian piano abbiamo unito i pezzi, dando così vita a “thatYounGod”.

Avendo iniziato da vari anni senza l’idea di cosa avrei fatto in futuro e senza senno di poi, ho deciso di portare con me sempre lo stesso nome d’arte, anche se con gli ultimi brani devo ammettere che non sembra sposarsi benissimo, ma nonostante questo non vorrei tradire le mie origini.»

 

Ti ricordi quando e come sei entrato in contatto con la musica?

«Ho iniziato circa 9 anni fa, dato che a 11 anni mi ero affacciato alla musica EDM. Ascoltando alcuni brani, mi sono chiesto spesso come fossero prodotte quelle tracce, cosi mi affidai a FL Studio 11, per cercare di rielaborare ciò che ascoltavo: mi ricordo che il primo che riuscii a riprodurre completamente fu “Fade” di Alan Walker. E da lì trovai il modo di esprimermi con gratitudine.»

Intervista thatYounGod
La tua musica è ricca di contaminazioni. Quali sono le tue fonti di ispirazione?

«Sembrerà banale, ma la mia più grande fonte di ispirazione è il mio umore quando inizio a creare un nuovo brano.

Se dovessi individuare delle ispirazioni precise, posso dire che ascolto tanta musica che spazia trai più vari generi: da quella classica, al Pop, HipHop, Jazz, ma anche elettronica o persino le colonne sonore cinematografiche. Capita che mi diano spunti interessanti da inserire in una produzione o un brano.»

 

Sappiamo che hai un’ampia libertà artistica: nasci, infatti, come beatmaker, per poi cominciare a pubblicare le tue prime produzioni, scrivere, mixare e masterizzare i brani in prima persona. Come mai la scelta di non volerti affidare a nessuno?

«Volendo parlare in maniera assolutamente sincera, inizialmente non avendo il budget e nemmeno le conoscenze giuste, come professionisti o fonici, è stata una scelta dettata da una necessità. Con il passare degli anni ho iniziato a rivalutare e a non vederla più come un limite, ma come una fantastica opportunità: per esempio ho la libertà di perfezionare i brani a mio piacimento, senza accettare il primo Master o la versione della traccia che un fonico “X” ti propina come la migliore.»

 

Qual è l’aspetto della tua produzione musicale del quale vai più fiero e quale, invece, vorresti migliorare?

«L’aspetto della mia produzione di cui vado più fiero è la capacità di creare un sound “memorabile” e non ripetitivo e anonimo di svariati Type Beats.

L’aspetto che vorrei migliorare è più psicologico, cioè dovrei aprirmi a collaborazione e co-produzioni con altri producer che potrebbero portare delle opportunità di miglioramento nel tipo di sound.»

Intervista thatYounGod
Il 17 Gennaio è uscito “da manicomio (cause i want u)”, il tuo nuovo singolo: come è nata l’idea della sua creazione e produzione? E che riscontro sta avendo col pubblico?

«Il brano, uscito a Gennaio, in realtà è nato la scorsa estate, in una versione abbozzata, durante una serata in una camera con un Mac, un Neumann e una Universal Audio. Tutto basato sul flusso di una vibrazione che mi attraversava quella sera e che ha partorito la produzione, il testo e le linee vocali. Il mio pubblico lo sta apprezzando particolarmente fin dai primi giorni.»

 

Qual è stato l’incipit che ha dato il via al lavoro?

«Sicuramente l’incipit è stato il periodo che stavo vivendo: mi ero appena liberato da una lunga relazione tossica e avevo voglia di entrare in un viaggio sano con una nuova persona che mi ha regalato una boccata d’aria fresca, diventando così la musa per la scrittura di “da manicomio (cause i want u)”.»

 

Sappiamo, inoltre, che porta anche la firma del giovane emergente Elteep: come è nata questa collaborazione? E perché hai pensato proprio a lui?

«Questa collaborazione nasce perché io ed Elteep ci conoscemmo qualche anno fa e ci “beccammo” anche in studio, nonostante la distanza, dato che lui era in vacanza dalle mie parti. Ascoltando sempre le sue uscite e avendo in mente il mood che porta avanti, sapevo che sarebbe stato perfetto e non ci ho pensato due volte a proporgli la demo.»

Il risultato è un mix di emozioni contrastanti, dove l’energia del Pop incontra la malinconia del Rap, raggiungendo una dimensione intima e riflessiva al tema dell’amore folle e irresistibile. Una scelta per nulla banale…

«Questo mix nasce per restituire l’energia e le sensazioni che un amore che non segue le logiche ti può regalare, la sua energia e, al tempo stesso, la sensazione e di presunta incertezza e la vulnerabilità che, spesso, accompagnano un sentimento così coinvolgente. 

La scelta di mescolare Pop e Rap non è casuale, ma un modo per raccontare un’emozione di questo genere in maniera sincera e diretta.»

 

Musicalmente parlando, quanto è cambiato il brano rispetto al provino originale?

«In realtà questo brano non ha subito molte variazioni: nella versione finale, oltre che ovviamente un mix & master più raffinati, è stata aggiunta solamente la strofa di Elteep e ho registrato nel mio home-studio le mie voci per una migliore ripresa rispetto all’originale.»

 

Quale sarà il prossimo passo di thatYounGod?

«Prossimamente, probabilmente, mi impegnerò a rilasciare un singolo al mese perché, una delle poche cose che spesso mi recrimino, è la costanza nelle release in maniera continuativa.»

Scritto da: Rosaria Vecchio

Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.

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Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.

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