Continua il nostro viaggio alla scoperta di nuovi talenti: dopo aver conosciuto i Kaufman, band bresciana, oggi vi presentiamo Andrea Candolfo, giovane cantautore milanese.
Andrea è un giovane ragazzo milanese che si è avvicinato al mondo della musica grazie alla sua famiglia, che lo ha sempre supportato e spinto verso un percorso di miglioramento.
Ha studiato per diversi anni la chitarra e teoria musicale e, lentamente, si è affezionato anche alla musica cantautorale, il suo più grande amore.
Il 12 Gennaio ha pubblicato “Non racconto l’amore”, il suo album d’esordio che spiega tutte le difficoltà nel raccontare, appunto, l’amore.
Attualmente è in rotazione radiofonica con il singolo “Come il profumo delle tue mani”, una romantica promessa d’amore. Come di consueto, vi proponiamo l’intervista integrale. Buona lettura!
Andrea, ci spieghi chi sei e com’è nata la tua passione per la musica?
«Più che un cantante, mi definisco un vero e proprio cantautore, un musicista.
Mi sono avvicinato a questo mondo grazie alla mia famiglia, che mi ha sempre supportato e incoraggiato.
Per diversi anni ho studiato chitarra e teoria musicale e poi mi sono appassionato all’attività cantautoriale. Mentirei se vi dicessi che ho studiato canto: a malapena so usare il diaframma. Ma scrivere, cantare e interpretare un pezzo scritto da me è la cosa più bella che potesse capitarmi.»
Quali sono i tuoi modelli di riferimento?
«Non ho particolari modelli di riferimento, ma apprezzo chi fa del bene, chi riesce a comunicare qualcosa e chi dà una mano nel momento del bisogno. Chi è umile, coraggioso e sincero. Credo che queste persone siano veri e propri modelli da seguire.»
Cosa ne pensi del panorama musicale odierno? C’è un artista con cui ti piacerebbe collaborare?
«Penso che quell’amore legato alla musica si sia perso un po’.
Oggi tutti “ci proviamo” o “tentiamo”, ma una volta era diverso: se non eri tosto non andavi da nessuna parte. Se paragoniamo i brani di una volta con alcuni dei giorni nostri, non c’è storia.
Oggi basta avere un pc per fare della “buona” musica.
La tecnologia, da una parte, ci ha dato una gran mano, ma dall’altra l’ha rovinata un po’. Io apprezzo molto la musica italiana e i grandi cantautori e mi reputo, infatti, un artista di altri tempi. Se potessi tornare indietro nel tempo e scegliere qualcuno con cui poter collaborare, vi direi Lucio Battisti e Fabrizio De André. Per noi cantautori sono veri e proprio mostri sacri!»
Per un artista indipendente, quanto è difficile partire da zero e farsi conoscere dal pubblico?
«Difficilissimo, soprattutto se vuoi intraprendere un percorso differente da quello dei talent. Io ho sempre detto di non essere contro i talent perché, ad oggi, sono una vetrina importante, ma non mi vedrei in uno “show” del genere. Poi mai dire mai!»
Quando un artista, secondo te, può essere definito tale? E qual è il momento giusto per spiccare il volo?
«Secondo me non esiste il momento giusto, ma l’occasione giusta, il posto giusto al momento giusto e viceversa.
Io credo che la musica non sia una gara o una competizione, ma l’elemento essenziale nella vita di un artista. Bisogna, quindi, volare basso e fregarsene del successo perché arriva quando lavori bene, senza farsi schiacciare dal peso della competizione. Chiunque abbia questi requisiti e rimane umile può essere definito un vero e proprio artista!»
Cosa ne pensi dei social? Credi siano un’alternativa ai talent e una valida scorciatoia per ottenere visibilità?
«I social sono delle realtà “importantissime”, ma bisogna farne un uso corretto e moderato.»
E tu? Che rapporto hai con i social?
«Io li uso veramente tanto per condividere i miei progetti e la mia attività.
I Social sono il canale di promozione più importante, insieme alle radio, alla stampa e alla tv.»
Parteciperesti mai a un talent? E se sì, in quale?
«Per ora direi di no, ma si sa che la vita è imprevedibile.»
Lo scorso 12 Gennaio è uscito “Non racconto l’amore”, il tuo album d’esordio: ci spieghi com’è nata l’idea della sua creazione e produzione?
«”Non Racconto L’Amore” è il mio album d’esordio. L’ho scritto a quattro mani con il mio autore Luigi Andrea Cimini e abbiamo impiegato quasi due anni per realizzarlo insieme al maestro Joe Migliozzi.
L’album parla di quanto sia difficile, oggi, raccontare l’amore e le mille vibrazioni che si riescono a provare quando sei innamorato. Ci sarebbe veramente troppo da “dare”. È un album in cui hanno partecipato nomi importanti, musicisti di grande livello, ed io ne sono veramente felice.»
Che riscontro ha avuto in termini di vendite?
«Credo sia andato molto bene. Per esserne sicuro, però, dovrei organizzare un colloquio con la mia etichetta discografica!»
Parlaci del tuo nuovo singolo e dei tuoi progetti futuri.
«Il nuovo singolo si intitola “Come il profumo delle tue mani“, una ballata lenta, intima, amorevole.
È un pezzo particolare, proprio come il dettaglio del profumo della pelle della persona amata. Ma è anche una promessa d’amore eterno: ci sono e ci sarò come se non ci fosse un domani. Il fatto di esserci sembra così scontato, ma dovrebbe essere preso come un impegno da rispettare.»
Perché il pubblico dovrebbe seguirti e supportarti?
«Per emozionarsi e sognare insieme a me. Per liberarsi da questo mondo fatto di cattiverie ed invidie. La mia musica è pura, non ha secondi scopi!»
Che consiglio daresti ai giovani che, come te,vorrebbero intraprendere questa strada?
«Non mollate mai, non fatevi scoraggiare e lottate fino alla fine. Ma restate umili!»
Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.
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