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“Zagara miele e sale? Dichiarazione d’amore alla mia terra, alle mie origini e radici.” Intervista esclusiva a LaNobileA
Intervista LaNobileA

“Zagara miele e sale? Dichiarazione d’amore alla mia terra, alle mie origini e radici.” Intervista esclusiva a LaNobileA

Dopo aver conosciuto le Out Offline (cliccate qui per rileggere l’intervista), oggi vi presentiamo Angela Nobile, in arte LaNobileA, in rotazione radiofonica con il nuovo singolo “Zagara miele e sale”, in collaborazione con Barbara Catera. Conoscetela meglio nella nostra intervista!

 

Angela Nobile, cantautrice siciliana classe ’86, inizia per gioco a cantare all’età di 24 anni con la vocal coach Barbara Catera, oggi anche collega ed amica.
Dopo aver lavorato sul campo con la sua band, proponendo musica jazz, swing e pop, ha avuto molte esperienze artistiche importanti, tra cui The Voice of Italy, Domenica in e il Festival del cinema italiano. Diverse le partecipazioni nello show “Tu si que vales” e su Rete 4, ospite della brillante Jo Squillo.

 

Ha aperto i concerti di J-AX e Fedez nel 2015 e nel 2017 e le date di Mario Biondi nel 2022.

 

Ha pubblicato due album tra il 2020 ed oggi, firmati dalla stessa, dal soprano lirico Barbara Catera, da Lorenzo Vizzini (autore di Mr Rain, Emma, Renato zero, Ornella Vanoni), dall’autore e produttore Rory di Benedetto (autore per Mengoni, Tecla Insolia), dal cantautore siciliano Mario Incudine e da Mario Biondi.

 

A Febbraio vince il primo posto al Vertical Music Fest con l’inedito “Zagara miele e sale” in feat con il soprano lirico Barbara Catera “e il terzo posto con “Fidati di te”, brano che affronta il tema dei disturbi alimentari. 

Intervista LaNobileA
Ciao Angela, presentati ai nostri lettori.

«Sono Angela Nobile, in arte LaNobileA, e sono una cantautrice siciliana che, come direbbe il mio amico Manuel Sebastian Magni, doveva nascere negli anni ’60

 

Il tuo avvicinamento alla musica è avvenuto, un po’ per scherzo, all’età di 20 anni. Non ti sei mai accorta, in adolescenza, di avere un talento canoro? E se sì, chi ti ha supportata per prima?

«Sì, sotto la doccia provavo a cantare “Come saprei” con risultati scarsetti, ma c’era del potenziale. Nessuno mi prese subito sul serio, a parte la mia insegnante Barbara Catera. Per tutti gli altri era un gioco.»

 

Poi, negli anni successivi, ti sei data parecchio da fare. Sappiamo, infatti, che non sei un volto sconosciuto della televisione, tanto che tra le tue esperienze annoveriamo The Voice, Domenica In, Tu si que vales e il Festival del Cinema Italiano. Come sei riuscita ad arrivare a questi ambiti traguardi? E che ricordi custodisci degli stessi?

«Ho fatto provini, li ho superati e, da lì, ho conosciuto autori, gente del mestiere. Da cosa nasce cosa, anche le cose che ti sembrano più inutili possono portare qualcosa di buono. Ogni mollica è sostanza in pratica.
Mi porto ricordi molto belli e formativi di ogni esperienza, anche se la musica non sempre è coerente con il sistema televisivo, che vive di altre cose e non solo di “talento”.
»

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Importanti traguardi come l’ultimo… Torni, infatti, vincitrice dal Vertical Music Festival, il Festival della musica verticale, ospitato lo scorso Febbraio da Casa Sanremo. Com’è andata questa nuova avventura? Ti aspettavi un successo simile?

«Per questo progetto io, Barbara Catera e il nostro partner Eneron, abbiamo dato corpo e anima. Non mi aspettavo tanto successo perché tendo un po’ a non illudermi, ma devo dire orgogliosamente che, ad oggi, se lo merita tutto.»

Occasione che ti è servita per presentare “Zagara miele e sale”, il tuo inedito. Di cosa tratta il brano? E che riscontro sta avendo?

«Piace moltissimo ai siciliani e non. A tutti quelli che, come me, vivono di pathos, istinto, verità e cuore. Il brano parla della difficoltà di restare in una terra arida come la mia la Sicilia, ma anche dell’immensa bellezza di cui siamo circondati e che, per me, è fonte di gioia, creatività e vita.»

Zagara, miele, sale… Elementi fondamentali della cultura siciliana, rafforzati da quelli in copertina, che conferiscono un peso importante al brano. Possiamo definirlo un tributo alla tua terra?

«Dichiarazione d’amore alla mia terra, alle mie origini e radici.»

Brano in collaborazione con il soprano lirico Barbara Catera, proposta interessante in cui il connubio è bilanciato e mai invasivo. Da dove nasce questa esigenza di dividere il singolo con un’artista così diversa da te?

«Dal fatto che è la mia insegnante, la mia migliore amica e oggi, se vogliamo, a tratti una collega. Quando due persone sono in sintonia non esistono limiti, e la musica tutto può fare tranne che ostacolare, limitare o classificare e rinchiudere qualcosa in un’etichetta stereotipata.»

 

Questo tuo grande amore verso la Sicilia si percepisce anche dal videoclip ufficiale, dove dei giovani ragazzi ritornano forse per un periodo di vacanza e vivono la quotidianità con spensieratezza, nonostante il peso e l’importanza delle cose della vita. Ti è mai capitato di doverti trasferire lontana dalla Sicilia, ritornare dopo tanto tempo ed immedesimarti nei loro panni?

«Sì, più di una volta. Ho vissuto un anno a Firenze per studiare giurisprudenza e qualche mese a Londra per imparare la lingua. Difficile.
Amo viaggiare, vedere il mondo e conoscere culture e posti lontani, ma amo anche sapere di poter sempre tornare in Sicilia.»

 

Nella tua discografia, però, non c’è spazio solo per la leggerezza. “Fidati di te” rappresenta uno dei tuoi pezzi più importanti, legato al tema dei disturbi alimentari, che ti è valso il terzo posto al Vertical Music Festival. Ci puoi raccontare qualcosa in più di questo tuo singolo?

«Colorato, un po’ pop, un po’ funky, ma con un tema a me molto caro.
Ho sofferto per anni di bulimia e chi soffre di disturbi alimentari sa che questo è un mostro contro cui si può vincere, anche se non ti lascerà mai veramente.
Chiedere aiuto si può e si deve, ad un amico, uno specialista, un parente, uno sconosciuto. Perché anche le persone più forti hanno bisogno che qualcuno gli tenda la mano. Siamo fatti per condividere.»

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Secondo te perché non se ne parla ancora abbastanza? Almeno musicalmente parlando…

«È un tema pesante e la gente ha bisogno di leggerezza. Siamo pieni di problemi, senza tempo per vivere o sognare.
La musica può dare gioia e spensieratezza, per cui trattare temi impegnativi è un atto di coraggio. Quest’ultimo Sanremo ne è un esempio.»

Ti piacerebbe trattare qualche altra tematica delicata in futuro?

«Sì, lo faremo. Abbiamo già un singolo in uscita con un tema molto molto importante.»

 

E sperimentare nuove sonorità?

«Questa contaminazione con il dialetto è una strada che continueremo a percorrere per sperimentare sempre più.»

 

Sappiamo che, in passato, hai aperto i concerti di J-Ax & Fedez e Mario Biondi. Qual è, oggi, il tuo rapporto con la dimensione live? Ti piacerebbe partire per un tour tutto tuo? 

«Sì, sarebbe il mio sogno più grande. Il live è la dimensione che preferisco perché mi permette di parlare al pubblico e dare tutto il mio cuore. Riesco a lasciarmi andare senza troppo timore. Adoro creare empatia con il pubblico.»

Qualche novità che vuoi anticipare ai nostri lettori?

«In uscita arriveranno due nuovi lavori. Uno che parla della guerra, l’altro di sentimenti. Entrambi contaminati dal lirico con il pop, quindi in featuring con Barbara Catera ed entrambi, in buona parte, in dialetto siciliano che, come ogni dialetto italiano, è bene considerarlo una vera e propria lingua.»

Intervista LaNobileA

Scritto da: Rosaria Vecchio

Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.

Scritto da: Rosaria Vecchio

Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.

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