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Locura, la recensione del nuovo album di Lazza
Locura recensione album Lazza

Locura, la recensione del nuovo album di Lazza

Uscito il 20 Settembre, “Locura”, il nuovo disco di Lazza, ha già monopolizzato l’attenzione pubblica. Disco di platino in una sola settimana e dominante nella Top 50 Italia, esce con il pesante compito di reggere il confronto con “Sirio” (vicino al disco di diamante).

 

Al primo ascolto molti fan storici sono rimasti delusi, per le tante tracce pop e le poche rap. Ma con questo disco Lazza si apre ancora di più al mondo del mainstream, cercando di allargare i suoi orizzonti ad altre generazioni. Il risultato è un disco altalenante con pezzi molto riusciti e altri, invece, che fanno da riempitivo:

Zeri in più (Locura): intro d’altissimo livello. Con Laura Pausini che si mette l’abito da sera in un ritornello d’aulicità anni ’60 e Lazza che si inserisce, chiarendo il suo ruolo da star assoluta nel panorama musicale, godendo le libertà dei suoi vantaggi e accettando i pesi dei suoi doveri. 8

 

Abitudine: si capisce già dal secondo brano qual è il leitmotiv del disco: la difficoltà di far convivere l’amore alla fama. Il brano che si appoggia sul potentissimo ritornello “Non so più cosa sia una lacrima, nella mia fantasia però capita” descrive un amore che tenta di non sminuirsi in abitudine, nonostante le difficoltà legate alla popolarità del rapper. 7+

 

Fentanyl: in coppia con Sfera Ebbasta, Lazza ci porta nelle oscurità dello star system. Notti insonni, eccessi e solitudine… per un artista che, prima, inseguiva un sogno e, ora, si ritrova inseguito dalle aspettative. 6.5

 

Certe cose: pezzo chill dal punto di vista musicale, ma denso di significato. Lazza si interroga su tutti i compromessi legati al suo status sociale: lo stare zitti quando ci sono gossip falsi, il fare sempre foto anche quando le richieste sono inopportune, la necessità di essere sempre attivi sui social. Quando, in realtà, si vorrebbe solo trovare la pace come in un minuto di silenzio allo stadio. 6.5

 

-3 (Perdere il volo): due penne sofisticate del mondo hip-hop, Lazza e Marracash, in un brano che parla di una relazione tossica. L’amore che sfrutta lo status del rapper e che rischia di fargli rovinare la carriera, tarpandogli le ali per il volo è il tema centrale del pezzo. 7-

Ghetto superstar: con un Ghali in grande spolvero (facendoci fare un throw back a “Lunga vita a Sto”), è il brano più vicino al vecchio progetto “Sirio”. Hit urban-pop d’alta classifica e uno dei pochi testi spensierati sul fascino delle star. 7.5

 

Male da vendere: pezzo che fa da intermezzo all’album, ripetendo la tematica del male causato dalla vita da pop-star. 5.5

 

Verdi nei viola: brano pop-urban che tocca uno dei cliché del mondo del rap, la rivalsa sociale attraverso i soldi guadagnati con la musica. 5.5

 

Canzone d’odio: forse l’apice fra i pezzi inediti del disco. Sia per il featuring di livello, con Lil Baby, sia perchè è la traccia più sperimentale nella costruzione delle linee melodiche. Al centro (segno delle cicatrici della sua ultima relazione) c’è la disfunzionalità di un rapporto d’amore che si confonde con l’odio. 8+

 

Casanova: brano trap-pop feat Artie 5ive che flexa il fascino della star, in grado di attirare l’attenzione su di sé. Il primo pezzo di “Locura” che, al suo ascolto, risulta troppo dozzinale. 5+ 

Estraneo: non poteva mancare Guè nei featuring, ma l’accoppiata non convince del tutto. Si tratta di un uptempo trap sulla distanza amorosa che rende estranei due partner. 5+

 

Hot: ancora ostentazione del proprio stato sociale, con un pesante flexing di tutti i lussi che si può concedere una star: yatch, vestiti e macchine. A livello di contenuto Lazza ci ha abituato a livelli ben più alti. 4.5

 

Mezze verità: spazio nel disco anche per il rapper più promettente della nuova scena, Kid Yugi. È il primo caso dell’album in cui la strofa dell’ospite alza il livello della canzone. Il testo, ricco di immagini letterarie, approfondisce le mezze verità dette ad una partner riguardo al proprio stato psicologico, dovuto al peso della popolarità. 7.5

 

Safari: ancora l’amore che fa da distrazione/sfogo contro le ansie dovute alla carriera, il tutto in un ambiente urban nelle strofe e latin nel ritornello. 5+

 

Giorno da cani: probabilmente il pezzo preferito dei fan storici di Lazza. Unico brano rap puro del disco. Al centro c’è un giorno da cani, fra amici con una vita al limite ed un passato che non si riesce a dimenticare, tra povertà e criminalità. 7- 

Buio davanti: una relazione appassita, che porta a vedere solo il buio davanti. Coerente con il disco, dove ci sono più ombre che luci nei rapporti affettivi di Lazza. Il brano non convince molto musicalmente, riscontrando ancora il difetto della dozzinalità. 5

 

100 messaggi: il singolo che aveva anticipato l’album, presentato durante la finale del Festival di Sanremo. Forse il brano più istintivo del disco. Una canzone vera, sentita e arrabbiata sulla fine di un amore. La penna di Lazza è in grande spolvero, alternando immagini letterarie ad affermazioni più dirette per esprimere al meglio la tossicità della relazione. 9

 

Dolcevita: ottima outro, per chiudere il concept del disco. Scrittura spontanea contro la tristezza legata alla dolce vita che, nonostante le apparenze, diventa sempre più amara. 7-

Scritto da: Davide Gazzola

Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.

Scritto da: Davide Gazzola

Davide ”Letargo” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.

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Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker.

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