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Luca Sala: “Il mio sogno più grande? Scrivere un singolo per Eros Ramazzotti!”

Luca Sala: “Il mio sogno più grande? Scrivere un singolo per Eros Ramazzotti!”

Dopo aver conosciuto Brando Madonia (cliccate qui per rileggere l’intervista), oggi vi presentiamo Luca Sala, cantastorie italiano nato a Milano nel 1979.

Diplomato al Conservatorio “G.Verdi” in flauto traverso, armonia, composizione, storia della musica, pianoforte, nel 2001 partecipa a Sanremo Giovani con il suo inedito “Scusa se”.


Da qui si dedica alla carriera di autore e compositore e inizia a scrivere grandi successi, come Non è l’inferno, L’amore merita,Ti lascio andare via, Se amore è, Chiamo te, Anche a primavera, Essenza e anima e Noi Casomai.

Negli anni scrive per 900 grandi orchestre di musica da ballo e collabora con alcuni big del panorama italiano: Francesco Silvestre, Emma, Valerio Scanu, Laura Pausini, Sal Da Vinci, Mogol, Clementino, Rosario Miraggio, Ivana Spagna, Federico Zampaglione, Dodi Battaglia, Carmen Consoli, Silvia Mezzanotte e Mario Lavezzi.


Attualmente è sotto contratto con Eros Ramazzotti e, nel 2021, girerà il mondo con il suo “The Italian Tenors“.

Continuate la lettura se volete conoscerlo meglio!

Photo credit: Luca Sala

Ciao Luca, presentati ai nostri lettori.
«Mi chiamo Luca Sala e sono un autore e compositore o, come si usa oggi, SongWriter.
Amo la musica leggera pop e anche R&B e, quindi, ne sono molto influenzato nella scrittura.
Mi piace parlare d’amore e di temi sociali.


Ho avuto la fortuna di scrivere cose importanti in Italia e all’estero, ma quella di cui vado più fiero e che credo mi identifichi meglio è “Non è l’inferno”, che mi ha procurato la vittoria al Festival di Sanremo nel 2012.»

 

Quando hai scoperto la tua abilità nella scrittura dei testi? E qual è stata la prima canzone che hai scritto?
«Avevo solo 8 anni quando ho iniziato a scrivere. Mio padre ha creduto in questa cosa e mi ha sempre supportato e dato gli strumenti per coltivare la mia passione: il pianoforte, il conservatorio, il flauto traverso. Cosi la musica è entrata nel mio DNA.


A 8 anni ho scritto insieme a mio fratello “La vita è poesia”. Credo sia su qualche vecchia cassetta conservata in qualche scatola impolverata.»

 

Quale tra le voci della musica italiana ha interpretato, per prima, un tuo pezzo?
«Simonetta Spiri. Appena uscita da Amici, era in cerca di pezzi per il suo disco e così, per la prima volta, ho avuto la proposta di iniziare a scrivere per un artista vero.»

 

Poi hai iniziato a scrivere per altri interpreti, come Emma Marrone, Valerio Scanu, Sal Da Vinci e Clementino: quale tra queste collaborazioni ha lasciato, maggiormente, il segno nella tua produzione artistica?
«Tutti gli artisti per cui ho scritto mi hanno dato qualcosa.
Sal Da Vinci fa teatro e porta un sacco di mie canzoni in spettacoli meravigliosi. Emma riempie l’arena ed è sempre un piacere sentire eseguire il mio pezzo in una cornice del genere e con 20.000 persone. Federico Zampaglione mi ha regalato 3 mesi di passaggi radiofonici su diversi network con “Noi casomai” e non posso raccontarvi la meraviglia di sentire la canzone in ogni bar, locale e ogni volta che accendevo la radio in macchina.»

Photo credit: Luca Sala

Potessi realizzare una collaborazione con artisti di qualsiasi era, quale sceglieresti e perché?
«Se potessi scegliere un artista per cui scrivere, tornerei sicuramente negli anni ‘60 e ’70 perché la musica era rispettata in quell’epoca.


Vorrei tornare in un mondo dove il disco fisico era prezioso, sia per un discorso economico, che per un discorso affettivo ed etico.
Quest’anno il mio sogno si sta realizzando a metà: sto scrivendo con Bobby Solo!
Forse in un’epoca sbagliata, è vero, ma quelli come lui rimangono un’icona eterna ed io sono onorato di collaborare con lui!»

 

Si dice che ogni canzone scritta sia come un figlio, ma ad oggi qual è la canzone di cui vai più fiero?
«La mia canzone più bella è ancora nel cassetto.
In pochi l’hanno ascoltata, ma spero di darle la giusta voce nei prossimi anni.»

 

Tre canzoni che, invece, avresti voluto scrivere tu?
«La donna cannone, Caruso, Vivo per lei.»

 

Sei autore e cantante: cosa cambia quando scrivi per te e per gli altri?
«Mi ritengo un cantastorie.
Quando canto le mie storie sono sicuramente più preso ed emozionato. E più mi emoziono io, più emoziono il pubblico.»

Photo credit: Luca Sala

Il ruolo di autore è ancora un po’ sottovalutato dal pubblico italiano che, invece, resta concentrato sull’interprete. C’è un episodio, a tal proposito, che ti ha particolarmente infastidito o riempito di gratitudine?
«Purtroppo è molto raro che un big, oggi, renda pubblico il nome degli autori e dei compositori, a volte per tempi scenici, fretta o, semplicemente, perché non ha voglia di farlo.
Per fortuna il Festival di Sanremo è ancora una kermesse dove, invece, gli autori vengono considerati. Il mio momento di gloria, infatti, è stato proprio a Sanremo, quando Gianni Morandi riprese Emma per non avermi ringraziato pubblicamente davanti a 16 milioni di italiani.»

 

Quali sono le tematiche che in questo momento ti stanno più a cuore?
«Chi mi conosce sa che mi occupo molto spesso di temi sociali.
Nell’ultimo anno, infatti, mi è capitato di scrivere canzoni contro la violenza sulle donne, sui terremoti e gli altri eventi climatici, fino ad arrivare al Coronavirus, anche se non mi trovo molto a mio agio a parlare di un argomento del genere. Forse perché troppo inflazionato in questo momento.»

 

Sappiamo che, nel 2016, hai scritto “L’amore merita ”, un brano contro l’omofobia che è diventato disco d’oro ed è rimasto primo su iTunes per un mese. Oggi, a distanza di 4 anni, pensi che lo scenario sociale si sia evoluto?
«I risultati che ci ha portato “L’amore merita” sono chiaramente dovuti al fatto che milioni di ragazzi si sono immedesimati e ritrovati perfettamente nelle parole di una canzone che è diventata quasi un inno.

Oggi, a distanza di 4 anni, vedo il mondo molto cambiato.
Credo che la mentalità si sia evoluta, almeno in Italia e fra le persone che conosco e frequento. E spero di aver dato anche io il mio piccolo contributo.»

 

Che consiglio daresti ad un giovane che vorrebbe fare il cantautore?
«Il consiglio che do sempre ai ragazzi che si affacciano a questa meravigliosa passione/professione è di coltivare un piano B.
Non voglio scoraggiare nessuno, ma oggi la discografia è uno dei settori più in crisi.
Se vi è possibile, quindi, costruitevi anche una strada diversa. Vi accorgerete che, invece di demotivarvi, sarà il modo per scrivere con più serenità, senza dover fare i conti con l’ansia.»

 

Quali sono i tuoi progetti futuri in ambito artistico?
«Come cantante mi aspetta un 2021 incredibile con i miei “The Italian Tenors”.

Photo credits: Luca Sala

Abbiamo 3 tour confermati (Australia, Germania, Corea Del Sud) e poi voleremo in Grecia, Finlandia, Austria, Estonia, anche se dobbiamo recuperare un pò di date bloccate a causa del Covid.


Come autore, invece, attualmente sono sotto contratto con Viameda.

 

Fra tutti i sogni più grandi che ho e a cui lavoro già da un anno c’è quello di scrivere un singolo per Eros Ramazzotti.»

Scritto da: Rosaria Vecchio

Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.

Scritto da: Rosaria Vecchio

Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.

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