Finita l’euforia di Sanremo, tornano le nuove uscite discografiche:
Nell’internazionale spiccano Dua Lipa con “Training Season“, Calvin Harris-Rag’n Bone Man con “Lovers in a past life“, Beyoncé con “Texas Hold‘ Em“, Karol G e Tiësto con “Contigo“, Jason Derulo e David Guetta con “Down“, Jennifer Lopez e Anuel AA con “Rebound“, Ozuna con “Carrusel“, Flo Rida-Brian Kelley con “Feels right“, Gryffin-Rita Ora con “Last of us“, Junior H-Peso Pluma con “A tu manera” e Martin Garrix-Third Party-Oaks-Declan J Donovan con “Carry you“.
Nell’urban “Il doc 4” di Villabanks-Ernia-Emis Killa-Niky Savage, “La pace è la risposta” di Inoki, “Karma” di Baby Gang, “Los diablos” di Sacky-Artie 5ive-167 Gang e “Foglie d’autunno” di Matteo Paolillo-Lolloflow.
Nel pop “Luna chiena” di Stefano Lentini e Raiz, Cosmo con il singolo “Sulle ali del cavallo bianco” e fra gli album Mahmood con “Nei letti degli altri“, Alfa con “Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato” e Clara con “Primo“.
1. “Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato” (album): sembra davvero essere il Sanremo dei sogni per Alfa. Dopo una cover da brividi con Roberto Vecchioni e un decimo posto rispettabilissimo per la sua “Vai!”, esce con un album bellissimo, il cui titolo viene estratto da uno dei versi cantati all’Ariston. Leggerezza, introspezione, sogni, adolescenza e tanta speranza si amalgamano benissimo nei suoi brani. Ispirato a metà tra Ed Sheeran e il mondo country nella sua semplicità, anche senza ballad struggenti, ci ha strappato qualche lacrima.
2. “Nei letti degli altri” (album): dopo la fortunatissima parentesi di Sanremo che gli vale il primo posto in Italia e la top global 50, Mahmood torna con un album. Prosegue la strada verso una scrittura più cruda legata al mondo street (come si evince dai featuring con Tedua, Slim Soledad, Capo Plaza e Chiello) ed una produzione più minimal iniziata con “Cocktail d’amore”. I diamanti più brillanti del disco sono la radiofonica “Tuta gold” e la introspettiva “Stella cadente”, in cui l’ombra del padre si fa più inquietante e malinconica.
3. “Lovers in a past life“: a sorprendere sono la strana coppia Calvin Harris e Rag’n Bone Man. Quest’ultimo, che ci ha abituato al mondo soul, si lancia in un brano completamente fuori dalla sua comfort zone. Il singolo richiama il mondo di Blessed Madonna, parlando di un amore che era destinato ad essere, come se 2 anime fossero già amanti nella vita precedente. .
4. “Foglie d’autunno“: Matteo Paolillo e Lolloflow sperimentano, rischiando moltissimo in vista di una resa live. Le strofe serrate, che parlano di vita randagia e sofferenza amorosa, sono molto funzionali per valorizzare un ritornello arioso appoggiato sui violini. In vista di vedere come verrà dal vivo, la versione registrata ci ha catturato per coraggio e ricerca.
5. “Primo” (album): anche Clara, dopo Sanremo, torna con un album. Un disco d’esordio che ha tanti lati positivi come “Boulevard”, “Origami all’alba” e “Ragazzi fuori”, ma che pecca di inesperienza. A metà fra modern-ballad e uptempo urban, la scrittura risulta efficace ma troppo elementare per poterci convincere totalmente.
Davide ”Letargo” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.
Davide ”Letargo” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.
Davide ”Letargo” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker.
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