I protagonisti di questa intervista sono Sem&Stènn, il duo elettropop di XFactor 11 che ha diviso il pubblico per la sua veracità e schiettezza.
Compagni sul palco e nella vita privata, Salvatore e Stefano ci hanno raccontato i loro esordi, le vicissitudini prima di XFactor, la collaborazione musicale con Manuel Agnelli e i loro progetti futuri.
Come di consueto, vi proponiamo l’intervista integrale. Buona lettura!
Ciao ragazzi, ci spieghereste chi siete e come vi siete conosciuti?
«Ci siamo conosciuti in un forum di musica pop e da lì è nato tutto. Oggi siamo due popstar/producer che usano i loro nomi d’infanzia.»
Quando avete capito che la musica sarebbe diventata per voi un vero e proprio mestiere?
«Quando ti senti fuori posto in qualunque altro mestiere. Abbiamo entrambi fatto milioni di cose prima, ma non ci siamo mai sentiti così a casa come sul palco o in studio di registrazione. Perciò abbiamo deciso di farne un lavoro.»
Chi sarebbero stati Sem&Stènn se non fossero diventati dei musicisti?
«Non sarebbero mai esistiti diversamente.»
Quali sono state le difficoltà che avete dovuto affrontare?
«Da dove iniziamo? Dunque: discriminazioni di vario genere, pochi soldi, diffidenza, pregiudizi.»
Siete stati il primo duo a fare coming out e a giocare con un’immagine forte che rompesse ogni tipo di stereotipo: questa scelta vi ha premiato o ostacolato in qualche modo?
«Entrambe le cose, un po’ come tutto quello che facciamo: o lo ami o lo odi. Ci sta. C’è chi ci farebbe una statua e chi invece ci seppellirebbe sotto un cipresso.»
Nel 2017 avete partecipato alla 11° edizione di XFactor: che ricordi avete di quell’esperienza mediatica? Vi ha cambiato la vita?
«È un’esperienza di cui non puoi parlare se non l’hai vissuta. Ti cambia come ti cambiano i grandi eventi, le cose mastodontiche come quella. Devi avere le ossa grosse per attutire il colpo quando finisce, forse.»
Sappiamo, però, che avete fatto tanta gavetta prima di XFactor. Quanto è stato difficile farsi conoscere e apprezzare dal pubblico?
«Per due come noi, lo è stato forse di più. Ma la gavetta è un passo da fare, la differenza la senti dopo. Ti senti più sicuro. Noi abbiamo suonato in qualunque posto ce lo permettesse, ed erano assai pochi.»
Lo scorso 6 Aprile è uscito “Offbeat”, il vostro album d’esordio: com’è nata l’idea della sua creazione e produzione?
«Offbeat vuole essere la dimostrazione del nostro valore, e va ascoltato senza pregiudizio. Sono pezzi scritti in questi anni che raccontano diverse cose, con diverse atmosfere. Si può ballare, ci si può immedesimare e sentirsi vulnerabili, è un disco completo.»
Di cosa parlano i vostri testi?
«Di molte cose: dal desiderio di riscatto al festino con qualche bel ragazzo, dal senso di inadeguatezza, al coraggio di essere sé stessi.»
C’è un inedito che vi rappresenta maggiormente?
«Non si chiede mai ad un artista di scegliere tra i suoi figli. »
Il brano che ha anticipato l’album è stato “Baby Run”, il duetto con Manuel Agnelli: raccontateci un po’ com’è andata e, soprattutto, quali erano le vostre aspettative.
«È un pezzo scritto qualche anno fa che Manuel ama molto. Ha accettato di farne parte e per noi è come avere un pezzo di storia nel disco. Non poteva non essere il primo singolo.»
Quanto è stato importante, per voi, aver avuto Manuel Agnelli come coach? E che tipo di rapporto avete oggi?
«Forse l’unica ragione per cui esserci. Siamo tre anime libere e ci siamo presi al volo.»
Con chi vi piacerebbe collaborare o duettare?
«Con tantissimi artisti della scena inglese: CharliXcx, Alma e Tove Lo su tutte.»
Quali sono i vostri progetti futuri?
«Nuovo singolo, tour in Europa e nuove collaborazioni.»
Che consiglio dareste ai giovani che, come voi, vorrebbero intraprendere questo percorso?
«Se volete vita facile non seguite il nostro esempio!»
Qualche giorno fa è uscito “Bravo”, il secondo singolo radiofonico di Sem&Stènn. Clicca qui per ascoltarlo subito.
Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.
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